Rotazione dirigenti scolastici, il piano del Ministero: superare il tetto dei 6 anni e armonizzare le regole fra le Regioni

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sarebbe già al lavoro per intervenire sulla questione rotazione dei dirigenti scolastici: se da un lato la rotazione appare necessaria, nell’ottica del Ministero, è altrettanto vero che per avere continuità ed efficienza amministrativa non si possono mettere limiti rigidi di natura burocratica.

La posizione della Corte dei Conti

Il caso è stato sollevato dall’USR Lazio, che per bocca del direttore Rocco Pinneri, si è riportata la posizione della Corte dei Conti, che ricorda ai vari Uffici scolastici regionali che devono applicare un’indicazione del codice anticorruzione (approvata nel 2001, poi confermata nel 2012) che inserisce anche i presidi tra le categorie soggette a rotazione: proprio perché gestiscono appaltiaffidamenti e acquisto di beni, potrebbero essere allettati da proposte indicenti.

Devono essere poi i singoli provveditori a decidere dopo quanti mandati scatta l’incompatibilità. La Corte dei conti ha dato mandato agli uffici scolastici di indicare sia i tempi del turn over sia di applicare le rotazioni. In caso contrario non avrebbero validato, come prevede la legge, i singoli contratti dei presidi.

Uno dei problemi risiede anche nel fatto che tale tetto non è uguale per tutte le Regioni: se nel Lazio il mandato triennale viene rinnovato una volta, quindi fino a 6 anni, in Emilia Romagna e Marche, ad esempio, si arriva a 9 anni. In Puglia addirittura a 12.

Il parere dell’Anac

Anche l’Anac, l’autorità per l’anticorruzione, dice sì alla rotazione dei dirigenti scolastici. L’autorità, però, in una nota, rileva che le scuole sono a “ridotto rischio corruttivo”. Si deve, comunque, attuare una graduale rotazione dei presidi.

Secondo l’Anac, il tutto deve avvenire “a seguito di una adeguata programmazione da parte degli Uffici scolastici, definendo una procedura di rotazione ordinaria periodica, con il coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali”.

Il piano del Ministero

Anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso la propria posizione nel corso dell’intervista a Il Messaggero: “Non ci può essere disparità tra la durata massima degli incarichi. E credo che sei anni siano pochi per avere una continuità gestionale“.

Per tale motivo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, come riferisce Italia Oggi, sarebbe già al lavoro per trovare un equilibrio.

Un provvedimento che rispecchi il pensiero del Ministro e che quindi superi il tetto di 6 anni, per garantire la continuità amministrativa ricercata. Questo non significa eliminare la rotazione dei Ds ma dare un senso all’efficienza amministrativa tenendo conto sempre delle specificità dei singoli territori, nell’ottica del dicastero dell’Istruzione e del Merito.

Il tutto però allo stesso tempo, non dovrà creare evidenti squilibri a livello territoriale quanto piuttosto l’idea di Viale Trastevere sarebbe proprio quella di garantire una certa omogeneità.

I contratti dei dirigenti scolastici scadono ad agosto ma le indicazioni dei nuovi incarichi devono arrivare prima in modo da arrivare già pronti a settembre. Per tale motivo, il provvedimento potrebbe arrivare a breve senza saltare un passaggio con la Corte dei Conti.

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