Rinnovo contratto, Valditara: “Il più importante aumento per il personale scolastico. Serve grande sforzo di fantasia per trovare sempre più risorse”

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“Con l’ultimo contratto noi abbiamo realizzato il più importante aumento di risorse per il personale della scuola, sono a regime 124 euro al mese in più. Molto poche certamente ma indubbiamente è stato il più alto aumento, e a questo risultato ha contribuito il fatto che siamo riusciti a ottenere ulteriori 100 milioni dal Mef, che abbiamo destinato 350 milioni di euro destinati a progetti di valorizzazione invece a sostenere gli stipendi”.

Lo ha detto a Radio Vaticana il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che dunque si gode il rinnovo contrattuale del comparto scuola, quello relativo al triennio 2019-2021, per quanto riguarda la parte economica.

In realtà, come sappiamo, il CCNL deve essere chiuso ancora sulla parte normativa dove al momento è in corso la trattativa all’ARAN.

Il Ministro però, ammette, che si tratta solo di un inizio e che dunque bisogna proseguire a cercare nuove risorse: “Io ritengo che ci debba essere un grande sforzo anche di fantasia per trovare sempre più risorse, risorse pubbliche, ma anche risorse private, nuove modalità di finanziamento della scuola, perché il tema soprattutto della valorizzazione degli insegnanti è un tema centrale. Valorizzeremo, tra l’altro da subito gli insegnanti più formati che svolgeranno particolari funzioni“.

Penso per esempio -prosegue – alla funzione del tutor, cioè di quel docente che dovrà coordinare in una logica di squadra il lavoro di personalizzazione, della formazione dei ragazzi e che dovrà seguire quei ragazzi che fanno più fatica, che rischiano di rimanere indietro, oppure quei ragazzi che sono talmente bravi che in classe si annoiano”.

Quindi – ha concluso – questo docente sarà pagato in più, abbiamo le risorse, sia per attività curricolari che per attività extracurricolari”.

Contratto scuola: la parte economica chiusa

Per quanto riguarda il fronte degli aumenti stipendiali, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, entro pochi giorni, farà un’integrazione dell’atto d’indirizzo per rendere subito esigibili i 300 milioni di euro riferiti alla RPD (retribuzione professionale docenti), ovvero risorse già stanziate nella legge di bilancio 2022 e inizialmente stanziate per la valorizzazione del merito.

Ci sono poi altri 100 milioni una tantum che dovranno finanziare la componente fissa della retribuzione accessoria di docenti e Ata per il 2023 (si tratta nello specifico di 85,8 milioni di euro sono per i docenti e 14,2 milioni di euro per ATA per il 2022, destinati alla RPD e al CIA).

Ricordiamo che il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca hanno firmato nella serata dell’11 novembre un accordo politico sul rinnovo del Contratto scuola, cui ha fatto seguito il 12 novembre l’accordo sulla parte economica firmato in ARAN.

Interessati un milione e 200 mila dipendenti pubblici del comparto Istruzione e Ricerca, di cui oltre 850mila insegnanti.

  • un’anticipazione relativa alla parte economica
  • una disponibilità di 100 milioni di euro per il 2022 da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria per l’anno 2022, nella misura di 85,8 milioni per i docenti e 14,2 milioni per il personale Ata.
  • inoltre sono destinati a decorrere dall’anno 2022 89,4 milioni di euro per gli incrementi del personale docente e 14,2 milioni di incrementi per il personale Ata.
  • l’impegno a reperire ulteriori risorse finanziarie, anche nell’ambito della manovra di bilancio 2023, da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico.

Il testo dell’accordo politico

Il testo dell’accordo economico: chi percepirà arretrati ed aumenti

Il contratto si applica a tutto il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato dipendente dalle amministrazioni del comparto indicate all’art. 5 del CCNQ sulla definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale del 3 agosto 2021.

Con la locuzione “istituzioni scolastiche ed educative” vengono indicate: le scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie, le istituzioni educative, nonché ogni altro tipo di scuola statale.

Quindi aumenti e arretrati spettano a tutto il personale in servizio nel periodo considerato, sia con contratto a tempo indeterminato che determinato.

Il testo dell’accordo economico

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