Pasti a scuola, la nutrizionista: “Un bimbo su quattro è in sovrappeso. Non legare il cibo a un premio o a una punizione”

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La dottoressa Luciana Prete, direttrice dell’Unità Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asl, sospira e afferma che i genitori di Bologna sono particolarmente sensibili riguardo ai menù scolastici. 

In un’intervista a La Repubblica, risponde alle proteste dei genitori sul cibo nelle mense.

La priorità della dottoressa è la lotta all’obesità infantile in Italia, dove il 21% dei bambini di otto anni è obeso o in sovrappeso, con l’1,6% che soffre di obesità severa. La situazione a Bologna non è molto diversa. La dottoressa sottolinea che l’obesità nei primi cinque anni di vita è la più pericolosa perché in questo periodo vengono depositate le cellule adipose.

Per questo motivo, la dottoressa sconsiglia l’assunzione di bis, soprattutto per il pranzo, poiché un’alimentazione monotona e ricca di sola pasta non è salutare.

Quando si parla dei bambini che tornano a casa affamati dalla scuola, la dottoressa spiega che bisogna capire la causa di questo problema. Se i bambini fanno una merenda ipercalorica prima di pranzo, potrebbero arrivare al pasto senza fame e tornare a casa affamati.

Infine spiega: “La responsabilità è prima di tutto loro, noi li aiutiamo a capire gli abbinamenti, pubblichiamo i menù così alla sera possono variare, consigliamo anche sugli errori da evitare, tipo legare il cibo a un premio o a una punizione. È una battaglia culturale”.

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