Valditara: “Ad ogni docente uno studiolo a scuola con pc per preparare le lezioni”. Formare docenti su Intelligenza Artificiale

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Formare docenti su Intelligenza Artificiale. Si tratta di uno dei punti della ricetta che il Ministro Valditara ha elencato durante la presentazione del programma Didacta a Roma. Tra gli obiettivi anche quello di una scuola “intelligente, stimolante, dove si studia con passione e serenità”.

“Stiamo preparano una indicazione agli enti locali per dare attenzione alle luci, ai colori, alla qualità del suono e della didattica negli istituti – ha spiegato il ministro durante il suo intervento – mi piacerebbe che ogni docente avesse un suo studiolo a scuola, una postazione con un pc, una libreria, dove poter preparare le lezioni, ricevere i genitori, fare ricerca. La scuola deve avere serenità nello studio e nel lavoro e deve essere accogliente. Una scuola intelligente è una scuola che crea serenità nell’apprendimento e nell’insegnamento. La scelta dei colori e della luce giusta contribuisce allo studio. Parlando dell’aerazione, anche questo è un argomento importante per la salute pubblica e il benessere generale, che purtroppo è stato trascurato negli ultimi decenni”.

Il Ministro ha, inoltre, detto di voler puntare sulla formazione dei docenti che riguardi in particolare l’uso delle tecnologie nella didattica, compresa l’intelligenza artificiale: “Voglio porre un’enfasi particolare sulla formazione continua degli insegnanti. È necessario che gli insegnanti ricevano una formazione di qualità e continua durante la loro carriera. La scuola dovrebbe avere una missione non solo didattica, ma anche di ricerca e questo è un aspetto poco discusso. La scuola italiana dovrebbe essere in grado di fare anche ricerca e questo sarebbe un passo molto importante. Durante le mie visite in alcuni istituti scolastici, ho visto addirittura brevetti che dovrebbero essere valorizzati e trasformati in realtà applicative. Vorrei una scuola 4.0 come previsto dal Pnrr, innovativa, all’avanguardia e che sappia essere un modello nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Mi piacerebbe che la scuola fosse in grado di collegare gli studenti con luminari situati oltreoceano tramite traduzione simultanea, perché non tutti i bravi professori sono solo in università italiane. Vorrei che gli studenti potessero partecipare a una lezione di fisica o matematica durante un corso liceale o di istruzione tecnica, professionale, e così via”.

“Vorrei che i ragazzi si potessero collegare con grandi luminari oltreoceano per una lezione, per esempio – ha aggiunto – così come che si possano collegare alle biblioteche più avanzate per fare ricerca”.

In conclusione il Ministro ha condiviso la sua visione delle Stem al fine di “coinvolgere anche chi non ha il ‘bernoccolo’ della matematica”: “La sfida della modernità e dell’innovazione, di una scuola bella, dove si entra per lavorare con piacere, passione e serenità”.

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