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La progettazione per unità di apprendimento: dalla struttura alla realizzazione

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La distinzione tra unità didattiche di insegnamento e unità didattiche di apprendimento riguarda la loro prevalente funzione. Se il curricolo solitamente può essere paragonato ad un viaggio, prima di raggiungere la meta sono necessarie diverse tappe intermedie, indicate come “unità di apprendimento”, unità di lavoro pensate, progettate e realizzate a partire dall’alunno, dai suoi bisogni e dal suo stile di apprendimento.

L’unità di apprendimento è pensata non dal punto di vista dei contenuti da trasmettere, ma dal punto di vista dei processi che portano l’alunno alla sua acquisizione. Nella delineazione delle unità di apprendimento i docenti sono chiamati a tener conto di tre riferimenti fondamentali:

  • gli obiettivi da raggiungere in relazione alla competenza che si intende sviluppare;
  • i contenuti culturali o saperi;
  • le esigenze degli alunni.

I riferimenti più generali vengono assegnati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso le Indicazioni Nazionali specifici per la disciplina, fissano gli obiettivi generali del processo formativo e indicano le principali competenze che l’azione educativa è chiamata a perseguire. Di tali saperi il Ministero dell’Istruzione e del Merito ci fornisce anche la mappa che li descrive in termini analitici, attraverso la lunga lista di “obiettivi specifici di apprendimento”.

Come è strutturata una UdA?

Nella versione più diffusa la struttura delle unità di apprendimento è scandita dai seguenti punti:

a) l’indicazione degli obiettivi formativi;

b) l’indicazione dei contenuti o delle esperienze didattiche;

c) l’indicazione dei metodi e delle soluzioni organizzative;

d) l’indicazione della modalità per la verifica e la valutazione.

L’aspetto più innovativo è costituito dal primo punto, quello che si riferisce agli obiettivi chiamati formativi in quanto, come sopra detto, all’unità di apprendimento viene assegnata una funzione formativa che ha a che fare con lo sviluppo di competenze “autentiche” e dunque, non limitate alle attività didattiche svolte nell’aula ma che vengono esercitate in ogni contesto esperienziale.

C’è una differenza tra gli obiettivi formativi che devono essere definiti dai docenti, e gli obiettivi di apprendimento che sono prescritti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso i propri indirizzi e indicazioni.

Quale ruolo assumono i docenti nella definizione degli obiettivi formativi?

Ogni obiettivo presenta due livelli, uno di carattere più generale, riferito ai traguardi per lo sviluppo delle competenze disciplinari e trasversali fissati dalle indicazioni e uno strettamente connesso al compito dell’unità di apprendimento. C’è uno strettissimo rapporto tra obiettivo formativo e compito di apprendimento: ciò che caratterizza il compito di apprendimento è una situazione problematica che l’alunno deve essere in grado di superare attraverso l’attivazione di una efficace strategia. Gli obiettivi formativi descrivono questo tipo di operazioni che il compito richiede per il suo superamento.

Per provare ad effettuare una ipotesi di lavoro è indispensabile avere in mente una traccia delle attività che si intendono proporre: è utile indicare, per ogni obiettivo formativo preso in esame, una serie di descrittori che aiutino a considerarlo secondo sfaccettature precise anche attraverso un intervento attivo degli alunni. Lo svolgimento delle unità di apprendimentopuò essere ipotizzato, realizzato e raccontato seguendo la struttura narrativa propria della fiaba. La dimensione temporale è la struttura fondamentale della narrazione, che si svolge nel tempo in un rapporto continuo tra il passato, il presente e il futuro.

Le fasi fondamentali sono tre:

  1. l’incipit: è un momento particolare e delicato perché si introduce il compito di apprendimento. È possibile effettuarlo in vari modi:

a) richiamando i prerequisiti (requisiti indispensabili ad affrontare il nuovo impegno);

b) utilizzando le preconoscenze (conoscenze che gli alunni possiedono: il “sapere”);

c) favorendo la produzione di congetture (offre la possibilità di vedere come utilizzano i loro concetti svelando i diversi modi di pensare e le diverse modalità di affrontare le situazioni);

d) promuovendo la messa a fuoco di ipotesi(quando le individuali congetture vengono messe alla prova, attraverso una discussione collettiva, si possono definire più precise “ipotesi” che dovranno essere controllate).

  1. Lo svolgimento: serie di momenti rilevanti nell’unità di apprendimento accompagnati spesso da una modifica dell’organizzazione della classe (es. brainstorming, cooperative learning …).
  2. La conclusione: una buona conclusione è tale quando gli alunni riescono ad acquisire dei concetti o idee generali capaci di attribuire significato alle esperienze che l’unità di apprendimento ha loro proposto. Ed inoltre, quando c’è una formalizzazione dell’esperienza, una possibilità per gli alunni di diventare sempre più consapevoli non solo dei risultati acquisiti, ma anche delle procedure utilizzate per conseguirli.

Quali sono le fasi che possono accompagnare il docente per la costruzione di una UdA?

Per la costruzione di una unità di apprendimento al docente sostanzialmente viene chiesto di:

  • tematizzare convenientemente il sapere da insegnare, il che vuol dire non solo scegliere la conoscenza da far imparare, ma soprattutto delimitarla in modo che risulti né troppo frammentaria né eccessivamente ampia e confusa;
  • suddividere tale conoscenza in porzioni o blocchi testuali che corrispondono a delle vere e proprie sottotematizzazioni, ciascuna delle quali prepara e fonda le condizioni di comprensione e apprendimento delle porzioni successive. Per questa loro idoneità a promuovere risultati conoscitivi sufficientemente significativi, tali porzioni di conoscenza insieme alle operazioni di apprendimento possono essere pensate come percorsi componibili in diversi modi;
  • individuare o produrre i materiali più adatti per la costruzione della conoscenza e la promozione delle abilità degli alunni;
  • scegliere le attività più convenienti e più proporzionate alle capacità degli allievi e alle caratteristiche dei materiali e della conoscenza;
  • organizzare l’intreccio della mediazione didattica, di uso dei materiali, delle operazioni di apprendimento;
  • pensare delle prove di controllo non solo in itinere, ma anche finali;
  • curarsi di conoscere i prerequisiti degli alunni rispetto alla conoscenza nuova e alle operazioni previste;
  • ancorare alla rilevazione delle preconoscenze la motivazione e i problemi capaci di promuovere l’interesse e la tensione cognitiva.

Organizzate nel modo sopra esposto, le unità di apprendimento, costituiscono per l’alunno un vero e proprio percorso attraverso il quale egli si appropria dei concetti fondamentali, delle regole e delle principali tecniche necessarie.

Obiettivo fondamentale sarà quello di realizzare una unità del sapere che mira al superamento delle conoscenze frammentate e porta a riflettere sul processo di unificazione organica delle conoscenze, un processo di costruzione di significato da parte dell’alunno. Se al termine del percorso gli sarà stato possibile andare oltre la numerosità e la frammentazione delle nozioni, per arrivare ad un senso complessivo, allora potremmo pienamente parlare di unità di apprendimento.

Se le unità di apprendimento, infatti, rappresentano una porzione del sapere didattico, il modulo rappresenta l’insieme di queste, raggruppate secondo una logica sequenziale e tematicamente collegate, al fine di articolare un percorso formativo.

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