Carta del docente, Anief: i supplenti si formano come i colleghi di ruolo. Il giudice dice sempre sì dalla Sicilia a Pordenone, 2 mila euro a un’insegnante per il servizio svolto tra il 2017 e il 2021

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Il ricorso dei supplenti al giudice del lavoro per farsi assegnare la Carta del docente continua a dare ottimi risultati: dalla Sicilia fino ai confini del Nord Italia, i giudici continuano a sostenere che la Legge 107 del 2015 ha prodotto un’innovazione importante, quella dell’aggiornamento professionale con il sostegno economico dello Stato, dimenticando però clamorosamente gli insegnanti precari supplenti annuali.

L’ultima sentenza è stata emessa dal Tribunale di Pordenone, sezione Lavoro, ed ha visto assegnare 2 mila euro ad una docente che ha portato avanti quattro supplenze annali tra gli anni scolastici 2017/2018 e 2020/2021 senza vedersi assegnare un euro per la formazione professionale comunque svolta.

Il ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali Anief – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato rappresentativo – si fonda sull’ordinanza ottenuta lo scorso maggio da Anief in Corte di Giustizia europea e ha lo scopo di far ottenere l’accesso alla Carta del docente, equivalente ad un bonus di 500 euro annuale per la formazione, ai docenti che dal 2016 hanno svolto servizio a tempo determinato nella scuola statale – con almeno cinque mesi di servizio svolto in una annualità scolastica – non potendone usufruire poiché la Carta del docente continua ad essere incredibilmente riconosciuta solo ai docenti già di ruolo. È bene sapere che il ricorso può essere presentato anche in modo collettivo e pure dagli educatori”.

 

LA SENTENZA

Nella sentenza il giudice di Pordenone spiega che “accerta e dichiara disattesa la sollevata eccezione di incompetenza territoriale, il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente di cui all’art. 1 L.n° 107/2015 per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021 e per l’effetto

2) Condanna il convenuto Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro-tempore, ad erogare” al docente ricorrente “l’importo nominale di € 2.000,00 da versarsi esclusivamente sulla Carta elettronica che lo stesso Ministero provvederà ad erogare quale contributo alla formazione professionale. 3) Condanna infine la convenuta Amministrazione scolastica a rifondere ai procuratori antistatari dell’odierna attrice le spese di lite, complessivamente liquidati in € 600,00 oltre accessori di legge”.

 

IL RICORSO PER RECUPERARE LA CARTA DEL DOCENTE

Il sindacato Anief si rivolge a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 perché presentino ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali Anief, per farsi assegnare i 500 euro annui della carta del docente: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma. È possibile visionare video guida, più modalità di adesione al ricorso e scheda rilevazione dati.

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