Infortuni: +59% fra docenti, molte insegnanti vittime di aggressioni da studenti, maestre ai primi posti per contagi Covid. Dossier donne Inail

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È stato pubblicato il Dossier donne 2023 dell’Inail su infortuni e malattie professionali, in vista della Giornata internazionale dell’8 marzo. “Con questo Dossier – scrivono nella prefazione le consigliere di amministrazione Teresa Armato e Francesca Maione – intendiamo lanciare un segnale di sostegno al mondo del lavoro femminile affinché ogni donna sappia che Inail è al suo fianco per sostenerla nella sua vita professionale e personale, valorizzandone il talento e il merito, fino al raggiungimento di condizioni di effettiva parità”.

La Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail ha analizzato i dati mensili del periodo gennaio-dicembre 2021-2022, rilevati al 31 dicembre di ciascun anno, e quelli annuali del quinquennio 2017-2021, rilevati al 31 ottobre 2022.

Scuole. La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel 2020 – si legge nel documento -ha determinato una decisa riduzione degli infortuni rispetto agli anni precedenti, ma nel 2021, nonostante sia proseguito il ricorso parziale a lezioni da remoto, le denunce hanno ripreso ad aumentare, anche se non con gli stessi valori riscontrati nel periodo ante-pandemia.

Sono stati denunciati 14.268 infortuni occorsi a insegnanti delle scuole pubbliche e private (+59,2% rispetto al 2020), circa l’86% dei quali ha riguardato il genere femminile. È un dato che non sorprende, considerata l’alta presenza delle donne in questa categoria professionale. Tra gli studenti, invece, la quota femminile è pari al 42% dei circa 42mila infortuni avvenuti nel 2021 nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, in aumento di circa il 65% rispetto al 2020.

Violenza sulle donne. Le lavoratrici vittime di aggressioni o violenze (per esempio da parte di pazienti o loro familiari nei confronti degli operatori sanitari, da studenti o parenti nei confronti degli insegnanti, fino ai rapinatori in banche e uffici postali) rappresentano circa il 3,0% di tutti gli infortuni femminili avvenuti in occasione di lavoro e riconosciuti dall’Inail.
Il 60% svolge professioni sanitarie e assistenziali. Seguono, a distanza – si legge nel dossier -, insegnanti e specialiste dell’educazione e della formazione, impiegate postali, personale di pulizia, addette ai servizi di vigilanza e custodia, alle vendite e alla ristorazione.

Covid. Su 315.055 denunce di infortunio sul lavoro da Sars-CoV-2 pervenute all’Inail dall’inizio della pandemia alla data del 31 dicembre 2022, quelle che riguardano le donne sono 215.487, pari a poco meno di sette contagi su 10. Tra le professioni non strettamente sanitarie, ai primi posti anche le insegnanti delle scuole primarie e pre-primarie (1,7%).

Le vittime da contagio sono 891, di cui 154 lavoratrici, pari al 17,3% del totale. I tecnici della salute contano anche il più alto numero di vittime (20,8%, di cui otto su 10 infermiere). Seguono le operatrici sociosanitarie (11,7%), le insegnanti di scuola primaria e pre-primaria (11,0%).

Malattie professionali. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Istituto sono aumentate del 22,8%, passando dalle oltre 55mila del 2021 alle circa 61mila del 2022.

Il 77,5% delle denunce di malattia professionale femminili nel 2021 si sono concentrate nella gestione Industria e servizi (contro l’84,4% di quelle maschili), il 20,6% in Agricoltura e il restante 1,9% nel Conto Stato. Con 280 casi su 492 totali, pari al 57%, quest’ultima gestione, a causa della forte presenza femminile tra gli occupati di molti settori del pubblico impiego, come la scuola e i ministeri, detiene il primato di incidenza percentuale femminile tra le denunce di malattia professionale.

Dossier Inail

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