Addio al ruolo per i docenti, la proposta che infiamma i social: “Noi non abbiamo bisogno di un contratto per chiedere un mutuo?” “Dopo tanto precariato meritiamo stabilità”

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L’idea (o la provocazione) di Umberto Galimberti di abolire il ruolo dei docenti, in favore di un sistema più instabile che però garantirebbe una maggiore attenzione verso gli studenti, a suo modo di vedere, ha scatenato un vero e proprio dibattito fra gli utenti della pagina Facebook di Orizzonte Scuola.

Il filosofo ha infatti, all’interno del libro “Fiaccole, non vasi”, confronto critico sulla scuola di oggi e di domani (ed. Rubbettino), scrive che sarebbe necessario che i docenti frequentassero corsi di teatro, in modo da acquisire la capacità di comunicare e di attivare l’attenzione degli studenti. Inoltre, sarebbe opportuno sottoporre i candidati a un test di personalità che verifichi la presenza di empatia, dote naturale che non può essere appresa.

Quello che appunto però ha scatenato il dibattito è un altro tema: per il filosofo sarebbe necessario abolire il ruolo nella professione docentein modo che coloro che non sono all’altezza del loro compito possano essere sospesi dall’insegnamento. In questo modo, si eviterebbe la demotivazione degli studenti che, spesso, a scuola non riescono a trovare il nutrimento per la loro passione a causa del disinteresse emotivo e intellettuale degli insegnanti.

Abbiamo raccolto alcuni commenti che respingono in pieno l’idea di Galimberti:  “Eh certo perché noi docenti non abbiamo bisogno di un contratto per chiedere un mutuo, non abbiamo bisogno di stabilità nella nostra vita. Magari, forse forse, bisognerebbe semplicemente far funzionare bene gli strumenti già esistenti, come in ogni lavoro?

Io fra i miei colleghi vedo grande impegno e abnegazione e non farebbe male ricevere un grazie ogni tanto per il nostro incredibile lavoro invece che sentire sempre parole offensive nei nostri confronti“.

Quindi dopo tanti anni di precariato e risorse negate alla scuola togliamo anche quel minimo di stabilità seppur con stipendi da fame?

Alcuni fanno poi notare: “Perché non eliminare allora il ” ruolo” anche nella categoria dei medici, dei giudici o di chiunque altro?

Non bisogna eliminare il ruolo ma monitorare ciò che avviene effettivamente nella scuola e se necessario prendere i dovuti provvedimenti caso per caso“.

C’è chi usa il sarcasmo: “Ero convinto che un docente fosse anche un lavoratore e che, in quanto tale, avesse anche dei diritti. Mi sbagliavo“.

Secondo un utente, “il dr.Galiberti non ha cognizione di quanto precariato esiste nella scuola, il ruolo è necessario per la stabilizzazione della sede e per la continuità didattica per gli studenti ( Economica per il docente). Se il docente non è in grado ci sono altri strumenti per verificare“.

C’è anche qualche voce fuori dal coro: “Ormai i professori di ruolo si sentono arrivati e trattano gli altri come inferiori. Inoltre il ruolo premia chi non ha voglia di lavorare, creando differenze con chi invece ha voglia di lavorare. Facendo contratti annuali si mettono tutti sullo stesso piano e con i dovuti controlli sul lavoro svolto va avanti solo chi fa bene il proprio lavoro“.

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