Diventare insegnanti, formazione iniziale e 60 CFU: “Ci sarà una selezione a numero chiuso? Prevedere accesso al ruolo a chi ha 24 CFU e non ha potuto fare il concorso” [VIDEO]”

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“Siamo in attesa di sapere i vincoli e le modalità di accesso. Non si sa niente perché il decreto del 29 giugno rimanda a decreti attuativi che non sono ancora usciti e non si dice nulla sull’accesso. Se sia a numero chiuso e quanto a numero chiuso”.

Lo ha detto ai microfoni della nostra inviata Patrizia Montesanti l’insegnante di matematica dell’Università di Pisa Pietro Di Martino, nel corso del Convegno nazionale ANFIS dal titolo “Formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria: la transizione dai 24 ai 60 CFU/CFU”.

La mia speranza – spiega il docente – è che i 60 CFU siano strutturati in un percorso organico e sicuramente spero che non sia una raccolta di crediti disorganica. Il Ministero deve prevedere dei percorsi o modalità per entrare in ruolo per chi ha avuto i 24 CFU e non hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un concorso“.

Per il futuro spero che la modalità di formazione iniziale degli insegnanti sia attraverso un percorso organico“, conclude Di Martino.

Ci sarà selezione in ingresso?

Il problema che Orizzonte Scuola ha più volte segnalato è proprio capire l’aspetto forse più controverso e che in realtà desta maggiore attenzione, ovvero il nodo della selezione iniziale per accedere al percorso.

Si tratterà di un corso a numero chiuso? Come sarà garantito l’accesso? Informazioni che al momento non si conoscono ma che potrebbero in qualche modo fare la differenza.

Ancora manca il DPCM che regola i 60 CFU per la formazione iniziale degli insegnati, dunque un tassello importantissimo per comprendere ciò.

La legge 73/2022 prevede che il numero di aspiranti da abilitare deve essere sufficiente a garantire la selettività delle procedure concorsuali e allo stesso tempo non deve essere superiore al fabbisogno ossia tale che il sistema di istruzione non possa assorbirli.

Di conseguenza, il Ministero dell’istruzione e del merito stima e comunica al MUR il fabbisogno di docenti per il sistema nazionale di istruzione (compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni nonché le scuole italiane all’estero), nel triennio successivo, per tipologia di posto e classe di concorso.

Il numero di aspiranti da abilitare, pertanto, viene legato al fabbisogno. La domanda più importante è: come si coniuga questo limite con la necessità di abilitare quanti più docenti possibile per offrire una didattica di qualità?

Bisogna ricordare, peraltro, che non viene attivato un percorso di abilitazione dal 2014 e quindi la richiesta potrebbe essere veramente enorme e se ci fossero paletti importanti in tal senso il processo di formazione iniziale potrebbe non essere efficace.

Il DPCM formazione iniziale

Il DPCM dovrebbe definire

  • i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, di cui almeno 10 di area pedagogica, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore. I
  • il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità
  • la percentuale di presenza alle attività formative necessarie per l’accesso alla prova finale
  • le modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, comprendente la prova scritta e orale.

Nell’ambito dei 60 CFU sarà comunque riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.

Il decreto stabilirà poi i criteri per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purché strettamente coerenti con gli obiettivi formativi.

Il costo di partecipazione al corso è interamente attribuito ai corsisti ma vi sarà un prezzo “calmierato” ossia la proposta di un tetto massimo che le Università potranno proporre.

 

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