Gestire le crisi comportamentali degli studenti: scarica la scheda di segnalazione dell’alunno

WhatsApp
Telegram

Con “disturbi della condotta” viene descritta una serie di comportamenti inadeguati, in cui i diritti basilari degli altri o le norme e le regole della vita sociale sono violate. I bimbi, e poi i ragazzi, che presentano disturbi della condotta si riconoscono facilmente in quanto sono la disperazione dei loro genitori, degli insegnanti e di tutti gli educatori in genere. Sono chiamati “bambini difficili” o “bambini terribili”, per evitare di utilizzare la denominazione di “bambini cattivi”, che comporterebbe un giudizio e una condanna morale. Crisi comportamentali sono segnalate sia in alunni certificati (con una particolare frequenza in bambini e ragazzi con autismo, con ADHD, con disturbo oppositivo-provocatorio) sia in alunni non certificati, a volte con problematiche familiari e sociali, a volte anche altro.

Le domande sulla gestione del comportamento a scuola e il Piano di prevenzione e di gestione delle crisi comportamentali

Alcune domande se le sono poste, con grande attenzione e con spiccate capacità metodologiche e didattiche i docenti e il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese (Bo) guidato con spiccate capacità manageriali dal DS Vincenzo Tinaglia. Istituto che ha approvato un apposito “Piano di prevenzione e di gestione delle crisi comportamentali” che qui riprendiamo come esempio di eccellente scuola. Si legge nel documento “Come denominare, d’altra parte, dei bambini litigiosi, che perdono facilmente il controllo, che hanno atteggiamenti aggressivi, vendicativi, rancorosi, che dicono bugie, che usano un linguaggio scurrile? Come giudicare dei bambini irritanti, che sembra provino gusto a violare le regole, sia in ambito familiare che scolastico ed extrascolastico? Bambini che sognano e, a volte, attuano delle fughe, che marinano la scuola? Come valutare dei bambini apparentemente insensibili per i danni arrecati agli altri, mentre sono pronti a sfidare e accusare coetanei e adulti? Bambini che sembra non provino alcun sentimento di colpa o vergogna delle loro condotte deplorevoli? Bambini che, per evitare i rimproveri verbali, sembra facciano finta di pentirsi e di avvertire sensi di colpa, per poi continuare a commettere gli stessi atti e assumere gli stessi comportamenti? D’altra parte, i rimproveri, anche i più severi, non hanno alcun effetto positivo. Il loro comportamento non si modifica, se non di poco e per breve tempo, dopodiché continuano ad aggredire, continuano a marinare la scuola”.

I disturbi della condotta

I bambini che presentano disturbi della condotta possono presentare:

  • gioia e godimento nel distruggere, far dispetto o del male agli altri: male fisico con violenze e, a volte, lesioni gratuite o provocate da atti assolutamente irrilevanti, ma anche male morale, in quanto nell’età dell’adolescenza questi ragazzi possono trascinare gli altri, “i buoni”, in atti e condotte deplorevoli
  • sentimenti di acredine verso chi ha fatto loro del male;
  • atteggiamenti aggressivi e, a volte, crudeli verso le persone e gli animali;
  • scarsa sensibilità nei confronti degli atteggiamenti educativi;
  • scarsa attenzione per i sentimenti altrui;
  • atteggiamenti disubbidienti, irritanti, di sfida e accusa;
  • poco rispetto ed empatia verso i bisogni e le necessità degli altri e verso i loro oggetti;
  • presenza frequente di linguaggio scurrile.

Le prepotenze, di chi?

I ragazzi più grandi che presentano disturbi della condotta sono quelli che più marinano la scuola; sono quelli che più facilmente compiono prepotenze e atti di bullismo nei confronti dei coetanei, imbrattamento di muri ecc.

Gli atteggiamenti di rifiuto

A causa dei loro comportamenti – si legge nel brillante Piano di prevenzione e di gestione delle crisi comportamentali dell’istituto diretto brillantemente dal dirigente scolastico dott. Vincenzo Tinaglia – questi minori sollecitano atteggiamenti di rifiuto, non accettazione ed isolamento sia dagli adulti, come i genitori e gli insegnanti, sia, a volte, anche dai compagni, quando i loro comportamenti disturbanti e aggressivi si rivolgono verso di essi. La gravità di questi sintomi può essere molto varia, per cui il disturbo della condotta può essere classificato come: lieve, medio o grave, in base al numero, alla tipologia e all’intensità con i quali si presentano i comportamenti disturbanti del bambino. Il numero di minori ai quali viene diagnosticato un disturbo della condotta appare nettamente aumentato negli ultimi decenni.

Le cause del disturbo della condotta

  • Cause neurobiologiche: Viene ipotizzata una predisposizione genetica in quanto, almeno uno dei genitori presenta spesso un disturbo analogo e tra gli ascendenti e collaterali sono presenti disturbi psicopatologici: quali dipendenza da alcool, disturbi dell’umore e schizofrenia.
  • Cause ambientali: Queste cause assumono un significato preminente. La sofferenza subita da questi bambini provoca la loro scarsa tolleranza alle frustrazioni, la iperattività e la rabbia interiore, che li stimola a tale tipo di comportamenti. A questo punto si innesca quasi sempre un circolo vizioso: più loro presentano dei comportamenti irritanti, aggressivi e distruttivi, più gli altri li puniscono, manifestando atteggiamenti di rifiuto, condanna morale, isolamento, non accettazione ed esclusione. Questi atteggiamenti, a loro volta, accentuano la loro frustrazione, la loro rabbia, con conseguente aumento dei disturbi della condotta.

Scheda di segnalazione alunno

WhatsApp
Telegram

Concorsi PNRR: Corso di preparazione alla prova orale di Eurosofia. iscrizioni ancora aperte. Oggi incontro in diretta per la secondaria