Incendio in una scuola, la docente critica la gestione, ma l’Ufficio scolastico le commina provvedimento disciplinare
L’Ufficio Scolastico della Lombardia ha deciso di censurare una rappresentante sindacale per aver fatto dichiarazioni pubbliche che hanno danneggiato l’immagine dell’amministrazione scolastica.
La rappresentante, che è anche una docente, aveva raccolto diverse segnalazioni riguardanti alcuni problemi all’interno della scuola e le aveva inviate all’Ufficio scolastico territoriale, senza ricevere alcuna risposta.
All’indomani di un incendio che ha costretto all’evacuazione della scuola, la rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a Radio Lombardia, spiegando che la Gilda aveva già fatto segnalazioni senza alcun risultato. A seguito di queste dichiarazioni, la rappresentante ha ricevuto un provvedimento disciplinare da parte del dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, accusata di violazione dei doveri di responsabilità e correttezza, nonché di aver denigrato l’immagine dell’istituzione scolastica.
La Gilda degli Insegnanti ha dichiarato che questa misura punitiva è sproporzionata rispetto ai fatti contestati e che il diritto di critica, soprattutto quando si esercita un ruolo sindacale, deve essere protetto. La rappresentante si opporrà al provvedimento e lo impugnerà nelle sedi opportune.
Il danno all’immagine della Pubblica Amministrazione è un concetto giuridico che riguarda la lesione del rapporto che lega la comunità degli amministrati all’ente pubblico. La Corte dei Conti ha definito questo danno come la perdita del senso di affidamento e fiducia nella corretta funzione dell’apparato della Pa, causato dall’offesa alle disposizioni che tutelano le competenze, le funzioni e le responsabilità dei soggetti pubblici.
La lesione del diritto all’immagine della Pa può essere causata da una condotta illecita perpetrata da propri dipendenti in situazioni legate all’esercizio dei compiti di servizio e trova copertura nell’art. 2 della Costituzione, che tutela i diritti costituzionalmente protetti, e nell’art. 97 della Costituzione, che stabilisce che l’amministrazione debba agire in modo efficace, efficiente, economico e imparziale.
