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Il giornale scolastico si sta estinguendo? È uno strumento didattico ormai antiquato? Forse non è così

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Il giornale scolastico si sta rapidamente estinguendo ritenendo, in molti, che sia diventato antiquato. Bisognerebbe ripensare alla sua utilità e alla sua funzione. Un giornale scolastico, infatti, funge, indubbiamente, da parte fondamentale del processo formativo essendo finalizzato a migliorare la qualità dell’istruzione in ciascun istituto scolastico.

Offre agli studenti, infatti, una piattaforma per esprimere le proprie idee e per dare il massimo di creatività. Aiuta a sviluppare le capacità di pensiero critico dei nostri alunni. Inoltre, è determinante nella costruzione di relazioni tra pari: si mettono a confronto prospettive, opinioni e identità. Cartaceo o online, resta una opportunità irrinunciabile per le nostre scuole. Anche se, come nel caso che narriamo nell’articolo, si ricorre alla grande disponibilità di quotidiani online che rappresentano una scommessa educativa e formativa di spessore. A seguire i principali motivi per cui avere un giornale cartaceo è un’attività scolastica fondamentale: migliora le capacità creative dei tuoi studenti; stimola il processo educativo; costruisce fiducia; aiuta a identificare i problemi chiave; offre una migliore comprensione della mentalità dello studente; migliora la comunicazione; costruisce il lavoro di squadra.

Un’aula senza confini 

Un’aula senza confini ( https://www.ilmediterraneo24.it/unaula-senza-confini/ ), così si chiama, è la rubrica de “IlMediterraneo24”, giornale online che guarda alla vasta area del Mare Nostrum con un’attenzione particolare per il sociale, le buone notizie e il volontariato. In quest’orizzonte si inserisce un’aula un po’ più grande di quelle che i ragazzi solitamente frequentano, un’aula che li vedrà impegnati “politicamente” impegnati, “cioè ad osservare la loro ‘polis’ e a partecipare perché sia sempre più a dimensione del loro presente e del loro futuro”. Si legge sul profilo del quotidiano “É per loro, per i nostri giovani delle scuole palermitane che questo luogo, ritaglio nel vasto mondo dell’online, si apre. Qui loro diranno e si diranno”.

Allargare i perimetri degli istituti e di offrire ai giovani uno spazio più ampio

“L’intenzione è quella di allargare i perimetri degli istituti e di offrire ai giovani uno spazio più ampio. Abbiamo iniziato da poche settimane – dice Consuelo Maria Valenza, ideatrice e responsabile del progetto -. Francesco Giunta, presidente della Consulta provinciale degli studenti, ha presentato ai componenti il progetto di collaborazione. L’approvazione all’unanimità ha confermato il desiderio da parte dei più giovani di avere uno spazio che sia una sorta di ‘pensatoio’ comunale e che, rilanciandolo sulle pagine di Facebook e di Instagram, faccia dei loro pensieri una voce immancabile tra le tante voci che parlano. Una voce capace di fare quello che non c’è e che dovrebbe esserci, capace di rifare quello che c’è e che non è come dovrebbe essere. Uno spazio – continua la responsabile – che sia ad anticipo di un reale rinnovamento culturale, impossibile se tra chi lo propone e dispone non compaia nessun giovane, prossimo per età ad esserci nel sociale. Uno spazio che pretende di rifondare proprio a partire dai più giovani e con i più giovani un giornalismo ecologico e sostenibile che non si esaurisca in articoli pruriginosi per una visione sempre più spettacolarizzata e ‘likkabile’ del reale”.

La redazione nelle classi

L’approvazione non è rimasta priva di un seguito. I ragazzi hanno partecipato, già subito dopo il lancio dell’iniziativa, inoltrando i loro articoli alla redazione, “con serietà, impegno e responsabilità”. Hanno confermato il loro bisogno di esserci. “Abbiamo ricevuto nelle settimane scorse molti articoli di riflessione non solo su tematiche importanti per loro ma anche di cronaca delle attività e degli eventi scolastici, che possono essere a buon diritto per la loro rilevanza educativa e didattica considerate come buone prassi e come tali utili ad essere condivise – spiega Valenza -. Proprio per facilitare la condivisione delle stesse abbiamo previsto anche un servizio di newsletter, che, inoltrata periodicamente alle scuole che parteciperanno al progetto, consentirà un confronto e anche la loro messa in rete e magari la possibilità di avvantaggiarsi di risorse intellettuali o materiali reciprocamente”. Il progetto “neo-nato”, inoltre, ha ricevuto già l’appoggio di dirigenti scolastici ed insegnanti delle scuole della provincia palermitana: diversi articoli sono stati il frutto di attività che i professori e i loro studenti insieme hanno progettato e realizzato nel contesto classe, dimostrando ancora una volta che la scuola, al di là delle polemiche da pancia, proprio per il lavoro instancabile dei docenti e per il loro entusiasmo continua ad essere garante di qualsiasi progetto educativo e politico.

Creare una relazione tra le comunità scolastiche

“Vogliamo mettere in rete, nel doppio senso del termine, le scuole e gli studenti – spiega Filippo Passantino, direttore del giornale online ilMediterraneo24.it -. Vogliamo creare una relazione tra le comunità scolastiche che partecipano a questa iniziativa. E vogliamo anche portare online i loro prodotti, i loro contenuti, i loro pensieri e le loro idee. Intendiamo creare un laboratorio di giornalismo interscolastico sul territorio palermitano che possa offrire ai giovani la possibilità di partecipare alle vertenze del loro tempo ed esprimere le loro posizioni. Stiamo lavorando, inoltre, alla realizzazione di un percorso di alternanza scuola-lavoro in modo tale che per alcuni ragazzi una collaborazione con la nostra testata possa diventare un trampolino di lancio verso una professione, quella giornalistica, che oggi si declina non sono scrivendo per giornali online ma anche lavorando per il digital. Penso alla creazione di contenuti testuali e video per i social network e alla realizzazione di podcast”.

Passantino: “Ci anima lo spirito dello slow journalism”

Lo stesso giornale online riserva uno spazio anche alle attività e ai progetti delle scuole, che realizzano all’interno del loro perimetro o nelle rispettive città e paesi. Così ha raccontato di una missione in Egitto di alcuni studenti e insegnanti ma anche di iniziative di sensibilizzazione a fenomeni come il bullismo e la violenza sulle donne. Quando non sono i ragazzi a raccontare le loro attività, lo fa un team di giornalisti che fa parte della redazione de “ilMediterraneo24.it”. “Ci anima lo spirito dello slow journalism – aggiunge Passantino -. Lo abbiamo scritto nel nostro manifesto e lo viviamo ogni giorno. Non ci interessano i clic né per vanagloria né per sostenere la nostra realtà. Puntiamo piuttosto sulla relazione con il lettore e con l’interlocutore. Così possiamo costruire davvero un ponte che può condurre a qualcosa di buono e di bello, come le notizie che cerchiamo di raccontare in questo spazio che abbiamo creato mettendo assieme giovani professionalità diverse nell’ambito del giornalismo e dell’informatica”.

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