Assistenti all’autonomia a scuola, Uil: “Serve un quadro normativo chiaro e un profilo retributivo stabile”

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“Rendere stabile il lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori, valorizzarne la professionalità frammentata da contratti diversi nascenti da esternalizzazioni dei servizi per la faticosa gestione richiesta ai Comuni e le Province che continua a tradursi in disparità di trattamento economico e condizioni di lavoro precarie richiede un intervento chiaro:  riconoscere a questi operatori il contratto nazionale della scuola”.

Si tratta della proposta della Uil – Uil scuola Rua -Uil Fpl presentata oggi in Audizione al Senato.

L’inserimento di questa figura (*) che oggi collabora all’interno del corpo scolastico per i percorsi di  autonomia ed inserimento dei giovani affetti da disabilità, completerebbe – insieme alle altre professionalità operanti – l’effettivo processo di inclusione scolastica– osservano il Segretario nazionale della Uil Scuola Rua, Enrico Bianchi e la funzionaria Uil, Rossella Buccarello intervenuti in audizione nelle Commissioni 7ª e 10ª riunite nell’ambito dell’esame del disegno di legge n.236 (assistente autonomia e comunicazione nei ruoli del personale della scuola).

La decisione di valorizzare con un concorso riservato il personale che possa vantare almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi – si legge nella memoria consegnata stamattina al Senato – come assistente per l’autonomia e la comunicazione nelle istituzioni scolastiche statali, non può che trovarci d’accordo”.

Per fare ciò, chiaramente – sottolinea Enrico Bianchi della Uil Scuola Rua – è necessario istituire l’organico necessario a far fronte a questa esigenza e che sia aggiuntivo rispetto all’attuale. A parer nostro rappresenta la condizione dirimente per non gravare sui posti attuali in dotazione già palesemente carenti rispetto al fabbisogno delle scuole, messe a dura prova sia dalla passata emergenza epidemiologica che dalla gestione delle somme del PNRR che rischiano di trasformarle in “stazioni appaltanti” distogliendo il personale dai consueti e necessari adempimenti quotidiani”.

Nel ribadire la nostra posizione favorevole al disegno di legge vorremmo ricordare come anche per l’altro personale della scuola statale la nostra organizzazione sindacale stia chiedendo a gran voce sia percorsi riservati che permettano di stabilizzare i 250mila precari che ogni giorno fanno funzionare la scuola, sia l’abolizione del numero chiuso delle università per il conseguimento della specializzazione sul sostegno“.

Contratti che non raggiungono le 10 -12 ore, periodi estivi non retribuiti, sono situazioni non più sostenibili e come Uil – Uil Scuola Rua e Uil FPL – osserva Rossella Buccarello – crediamo che l’unica soluzione sia modificare la legge 104/92, come proposta in questo disegno di legge, che porterà alla stabilizzazione e alla valorizzazione di questo personale inserendolo nel CCNL del comparto scuola, tornando a rendere attrattiva la professione per molti giovani”.

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