Docente recita in classe Ave Maria e Padre Nostro con gli alunni: sospesa per 20 giorni con riduzione dello stipendio

WhatsApp
Telegram

Maestra, in servizio presso una scuola della Sardegna, sospesa per 20 giorni dopo aver recitato l’Ave Maria in classe con gli alunni. La vicenda, riportata dal giornale locale Unione Sarda, è destinata a far discutere. Ecco i fatti ricostruiti dal quotidiano. 

Due preghiere recitate in classe con gli alunni

L’episodio sarebbe accaduto prima delle vacanze di Natale. La maestra avrebbe recitato due preghiere, il Padre Nostro e l’Ave Maria, assieme ai suoi alunni, creando insieme a loro un piccolo rosario di perline. Nonostante questo gesto le sia sembrato normale, due madri si sarebbero lamentate dell’accaduto con il preside.

Sospesa con riduzione dello stipendio

In seguito, l’insegnante è stata convocata a un incontro con i genitori e il preside, durante il quale si è scusata per il gesto, ricordando che all’inizio dell’anno aveva chiesto il permesso ai genitori di poter recitare preghiere con i bambini e che nessuno si era opposto. Nonostante le scuse, la vicenda non si è conclusa. Il 2 marzo, la maestra è stata convocata in direzione per firmare la notifica di sospensione per 20 giorni (con riduzione dello stipendio) emessa dal preside e dall’Ufficio scolastico provinciale, dal 27 marzo al 15 aprile.

La docente, però, non ci sta e assieme ad un legale sta preparando un ricorso da presentare in tribunale: “Non penso di aver fatto nulla di male, oltretutto tutti i bambini seguono le lezioni di religione e si stanno preparando per la prima comunione – dice all’Ansa – Per me è una gioia andare a scuola. Mi mancano i bambini. Credo che questa sia un’ingiustizia: in molti tra colleghi e genitori mi hanno chiamato e mi stanno sostenendo. Adesso penso solo a quando potrò riabbracciare i bimbi”.

Il preside dell’istituto, contattato dal quotidiano, non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda. Tuttavia, molti genitori si sono espressi a favore dell’insegnante e ritengono che il provvedimento sia eccessivamente severo.

Sasso (Lega): “Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe”

“Maestra sospesa in Sardegna per 20 giorni per aver recitato coi bambini una preghiera in classe, l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Ora, mantenendo la calma e sperando che tutto ciò non sia vero, chiedo se è mai possibile che un dirigente scolastico possa prevedere una sanzione così dura per una maestra, colpevole di cosa poi? Se davvero quanto riportato dai giornali corrisponde al vero, chiederò oggi stesso al Ministro Valditara informazioni sull’accaduto. Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe, il giorno prima delle vacanze natalizie! Qui si è andati ben oltre la lesione della dignità e dei diritti di un lavoratore. Se fosse tutto vero saremmo dinanzi ad una vera e propria follia”. Così in una nota Rossano Sasso, capogruppo Lega in Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati

Mura (FdI) all’attacco: “Decisione assurda”

Il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Mura, annuncia una interrogazione urgente al Ministro della Pubblica Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Considero assurda ed aberrante la decisione, assunta dal dirigente e dall’Ufficio scolastico Regionale, di infliggere una punizione ad una maestra per il sol fatto di aver recitato una preghiera in classe con i propri alunni. Quale devastante messaggio, quale imperdonabile disvalore, o peggio, quale insanabile trauma può subire un bambino dal recitare una preghiera, quale che sia la religione di riferimento? – si chiede Mura – Il messaggio, che vien fuori da tale insensata azione di censura, oltre che essere profondamente sbagliato nei presupposti, è molto pericoloso per le conseguenze che ne potrebbero derivare”.

“Se il timore è infatti quello che la parola di Dio possa condizionare negativamente la crescita e lo sviluppo dei nostri bambini, ciò potrebbe valere anche per lo studio del pensiero di personaggi come Gramsci o D’Annunzio o di chiunque altro abbia contribuito alla crescita intellettuale della civiltà occidentale e quindi della nostra Nazione. L’Italia è un Paese laico la cui storia democratica non può prescindere dalle sue radici cattoliche. Intendo perciò interessare il Ministro Giuseppe Valditara, affinché ponga ordine e faccia chiarezza su tale incresciosa vicenda, con l’invio degli ispettori ministeriali presso la scuola di San Vero Milis e presso gli Uffici scolastici Regionali affinché siano valutate le reali responsabilità ed assunti i provvedimenti più corretti”, conclude Mura.

Costarelli (ANP): “Sanzione eccessiva”

“L’azione della maestra è stata inadeguata, la scuola è laica non deve portare gli alunni a professare nessuna religione, quella cattolica, ebraica, musulmana o quale che sia: c’è il rispetto della laicità della scuola e la recita delle preghiere è un’azione non opportuna. Detto questo qualche perplessità sorge sul provvedimento preso”.

Lo ha detto all’Adnkronos Cristina Costarelli presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio.

“L’atto andava contestato, ma trovo eccessiva la sanzione messa in atto – ha aggiunto Costarelli – a mio parere avrebbe dovuto essere più leggera. L’azione non giustifica un provvedimento così importante, non c’è proporzionalità”.

WhatsApp
Telegram

TFA sostegno IX ciclo. Segui un metodo vincente. Non perderti la lezione in sincrono a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca sul Pei