Atti vandalici, la proposta di legge: “Fino a 3 anni di carcere per chi imbratta i beni culturali”

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Una proposta di legge è stata avanzata da Fratelli d’Italia per contrastare gli eco-attivisti che vandalizzano beni culturali.

Il testo della proposta prevede l’imposizione di una pena detentiva fino a tre anni per i responsabili degli atti vandalici contro opere d’arte o luoghi storici, come quello che ha visto la vernice nera versata nella Barcaccia, la famosa fontana in piazza di Spagna a Roma.

L’obiettivo della proposta è quello di estendere il reato previsto dall’articolo 635 del codice penale sul danneggiamento a chi deturpa o imbratta un bene culturale nel caso in cui il danno non sia in linea teorica permanente, nonché prevedere la possibilità di applicare una sorta di Daspo urbano per questa tipologia di comportamenti.

L’effetto deterrente della proposta di legge consisterebbe nell’imposizione del Daspo a chi ha ricevuto una denuncia o una condanna per atti di vandalismo, con divieto di avvicinarsi a edifici sottoposti a tutela e una multa di 500 a 1.000 euro in caso di trasgressione. L’estensione del reato di danneggiamento a chi imbratta un monumento comporterebbe la possibilità di applicare le pene previste dall’articolo del codice penale che prevedono la reclusione da sei mesi a tre anni.

La proposta di legge è attualmente in fase di drafting e dovrebbe essere discussa nei prossimi giorni dalla commissione Giustizia presso Palazzo Madama.

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