X Congresso Cisal, Francesco Cavallaro confermato segretario generale e Marcello Pacifico segretario confederale, “riparte l’azione sindacale della confederazione autonoma”

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Nel corso del X Congresso Cisal, dopo gli interventi del ministro Calderone e dell’ex presidente Conte, oltre a quelli di diversi parlamentari, c’è stata la conferma di Francesco Cavallaro a segretario generale e, tra gli altri, di Marcello Pacifico a segretario confederale Cisal.

Nel corso del X Congresso Cisal, dopo gli interventi del ministro Calderone e dell’ex presidente Conte, oltre a quelli di diversi parlamentari, c’è stata la conferma di Francesco Cavallaro a segretario generale e, tra gli altri, di Marcello Pacifico a segretario confederale Cisal. Riparte dunque l’azione sindacale della confederazione autonoma che rappresenta più di 1,7 milioni di lavoratori in Italia insieme ad Anief per il comparto Istruzione e ricerca e a #Cesi.

Ecco le priorità individuate nel corso del congresso: tutela della retribuzione, revisione della previdenza, assorbimento del precariato. È stata inoltre approvata una specifica mozione per il comparto Istruzione e ricerca che riprende le principali vertenze suggerite da ANIEF Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori

Estratto della mozione approvata dal X congresso Cisal (bozza)

Riguardo a Scuola e Università è fondamentale investire nelle risorse umane del personale del comparto istruzione e ricerca in tema di organici, di salari, di continuità didattica, in relazione agli obiettivi del PNRR.

Il settore dell’istruzione è di certo fondamentale. Investire nella scuola significa investire per il futuro del Paese. Ma bisogna aver chiari gli obiettivi che si intendono perseguire, al fine di utilizzare al meglio tutte le risorse a disposizione, comprese quelle messe a disposizione dal PNRR. Bisogna investire su un organico aggiuntivo per realizzare tutti i progetti in cantiere e trasformare i posti in deroga su sostegno in organico di diritto per garantire quella continuità didattica voluta a parole da tutti e negate nei fatti. Ci vuole un’indennità di trasferta per i lavoratori fuori sede piuttosto che politiche che impediscano il diritto alla famiglia nella mobilità del personale. Ci vuole un’indennità di burnout con una specifica finestra per svecchiare il personale più vecchio del mondo. Bisogna tutelare le retribuzioni con l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale e il riconoscimento della parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. E la lotta alla precarietà deve essere centrale nel riconoscimento della dignità umana e del lavoro che le norme europee tutelano con una precisa direttiva, partendo dal reclutamento nei ruoli da quelle graduatorie da cui sono chiamati i supplenti.

Deve essere riconosciuta la dignità del lavoro del personale amministrativo.

Il nostro percorso sarà teso a realizzare nella scuola, nei conservatori, nelle accademie, nelle Università e nei centri di ricerca le fondamenta su cui costruire il futuro del Paese.

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