Morta la ragazzina malata di cancro che non riusciva a iscriversi a scuola: rifiutata da due istituti scolastici

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Giulia, una giovane studentessa di 14 anni, stava completando la terza media presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Purtroppo, a causa della sua malattia, è deceduta sabato.

Giulia aveva un sogno preciso: studiare grafica pubblicitaria e lottare contro il tumore che la costringeva sulla sedia a rotelle e all’amputazione della gamba sinistra.

Pur essendo stata rifiutata da due scuole superiori, Giulia non aveva perso la speranza. La prima scuola non aveva insegnanti di sostegno per assistere adeguatamente Giulia durante le lezioni. La seconda scuola non aveva un ascensore funzionante e il montacarichi si bloccava spesso, rendendo impossibile l’accesso della studentessa.

Luca Pellizzer, coordinatore del Comitato Genitori Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha espresso la sua frustrazione per questa situazione e ha denunciato la mancanza di risposte o interventi da parte delle istituzioni. A La Stampa Pellizzer ha sottolineato come la scuola sia una terapia psicologica per i giovani disabili e malati oncologici, e che la mancanza di accessibilità rappresenta una violazione dell’articolo 34 della Costituzione, che garantisce l’istruzione per tutti.

I funerali di Giulia si terranno venerdì a Milano. La sua storia getta una luce sulla mancanza di inclusività e sulla necessità di investire nell’abbattimento delle barriere architettoniche e burocratiche per garantire ai disabili l’accesso all’istruzione. La domanda di Pellizzer resta ancora senza risposta: dove sono le persone che dovrebbero garantire servizi ai cittadini con i soldi pubblici? Perché non è stato possibile riparare un ascensore e un montacarichi in una scuola superiore pubblica?

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