Scuola senza voti, tra entusiasmo e scetticismo: “Estendere sistema a tutte le superiori, formare docenti e genitori”

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All’Istituto Manzoni di Milano, gli studenti hanno interrotto l’occupazione in anticipo, avanzando alcune richieste, tra cui la necessità di ricevere spiegazioni dettagliate sui voti assegnati dai docenti e l’eliminazione del voto minimo nelle verifiche insoddisfacenti.

Al contempo, al Liceo Artistico di Bologna, gli occupanti hanno proposto l’introduzione di una classe sperimentale che eviti l’attribuzione di voti numerici.

La generazione colpita dalle conseguenze della pandemia COVID-19 richiede un sistema educativo senza valutazioni numeriche, e questa richiesta è stata accolta positivamente da numerosi dirigenti scolastici e pedagogisti, sebbene alcuni docenti si mostrino scettici o contrari. Il dibattito è aperto e in continua evoluzione. Approfondimento su La Repubblica.

Sette anni fa, il Liceo Morgagni di Roma è stato pioniere in questo campo, eliminando i voti in un’intera sezione, un’iniziativa proposta dal professore di matematica Enzo Arte. Il progetto ha ottenuto risultati positivi, come dimostrato dai successi universitari dei diplomati che non hanno mai ricevuto voti numerici.

L’aumento del disagio psicologico tra gli adolescenti, in seguito a due anni di lockdown, ha accelerato il cambiamento. Al Liceo Peano di Roma, ad esempio, partiranno tre sezioni sperimentali nelle Scienze applicate, previa approvazione dei genitori.

I docenti coinvolti in questi progetti riconoscono che l’eliminazione dei voti non è sufficiente e che è necessario un approccio didattico completamente nuovo. Ad esempio, il Liceo Giordano Bruno di Mestre ha eliminato i voti per un quadrimestre, mentre l’Istituto Professionale Agrario Cecchi di Pesaro prevede di rimuovere sia i voti che le bocciature nel biennio. Tuttavia, non tutti i docenti sono favorevoli a queste sperimentazioni e alcuni esprimono preoccupazioni e perplessità.

Nonostante le resistenze, dirigenti scolastici e pedagogisti sostengono che la valutazione numerica generi ansia e che sia necessario trovare un sistema più solidale e cooperativo. Alcuni propongono addirittura di estendere la sperimentazione a tutte le scuole superiori italiane. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale formare adeguatamente docenti e genitori, affinché comprendano che i voti non rappresentano una classifica e che l’obiettivo dell’eccellenza è permettere agli studenti di trovare la propria strada e di essere felici.

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