Rinnovo del contratto, da lunedì si torna a contrattare all’Aran su tre fronti: l’Anief ricorda quali sono i punti cruciali

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L’amministrazione continua a inviare segnali di volontà di chiusura delle trattative per firmare anche la parte normativa del Ccnl 2019-2021 Istruzione, Università e Ricerca: l’8 maggio, alla ripresa delle trattative all’Aran con i sindacati, si comprenderà se le intenzioni porteranno a breve all’accordo.

Il confronto riprenderà lunedì prossimo, alle 10.30, con un incontro specifico sulla Ricerca; tre giorni dopo, giovedì 11, le organizzazioni sindacali sono state convocate per il comparto Istruzione; ancora 24 ore dopo, venerdì 12, la verifica contrattuale si concentrerà sull’Afam.

Quante possibilità ci sono che la trattativa venga chiusa al più presto? “Dipende tutto dalla volontà dell’amministrazione scolastica di venire incontro alle richieste del personale scolastico: Le richieste dell’Anief sono diverse: nell’ambito dell’Istruzione servono innanzitutto 300 milioni per un organico aggiuntivo di 40mila unita Ata e docenti ora per non perdere 30 miliardi di fondi Pnrr domani. Sulla mobilità bisogna estendere la deroga ai vincoli del transitorio al biennio successivo e consentire l’assegnazione provvisoria anche interprovinciale. Come servono risorse aggiuntive per valorizzare personale Ata e Dsga: riteniamo assai difficile chiudere il contratto in Aran dopo l’annuncio di un nuovo concorso per 2.600 Dsga che non include i facenti funzioni con tre anni di esperienza anche senza laurea. C’è poi il problema dela materia della formazione su tutor e orientatori che deve essere ricondotta alla contrattazione”.

“Chiediamo poi – continua Pacifico – indennità oggi inesistenti, per tutelare finalmente diritti ignorati, in primis per precari e donne, e anche fare formazione per il personale in orario di servizio: attraverso il contratto di lavoro occorre arrivare a ‘ristorare0 i docenti delle spese per il servizio reso lontano dalla loro residenza, per prevedere una specifica indennità di trasferta e per prevenire il burnout. È giunto poi il momento di assegnare delle indennità di incarico anche ai precari, a quali possiamo dobbiamo cominciare a pagare i permessi non retribuiti, come anche per finanziare il congedo delle donne vittime di violenza”.

“Il nostro sindacato – conclude il sindacalista – tornerà anche a battersi per fare introdurre nel nuovo contratto l’estensione al personale docente dei permessi orari per visite mediche come disposto per gli Ata nel contratto 2018. Inoltre, l’Anief chiederà ancora di includere i Glo tra le attività funzionali all’insegnamento e di stralciare la parte relativa alle sanzioni disciplinari per gli insegnanti, di cancellare i vincoli alla mobilità del personale, di rivedere anche i profili del personale di Enti di ricerca e Università, dove permane la discriminazione dei tecnologi e dell’Afam”.

Per quanto riguarda la parte economica, Anief ricorda che l’amministrazione intende finanziarie risorse aggiuntive messe a disposizioni dalle precedenti leggi di bilancio: 300 milioni di euro per la scuola, messi a disposizione della contrattazione tramite atto di indirizzo integrativo del ministro per l’Istruzione e il merito, Giuseppe Valditara; 66,63 milioni per l’università; 53,46 milioni per la ricerca; 9,57 milioni per Afam. Per questi settori i soli incrementi mensili aggiuntivi sono pari a:70 euro per Afam, 116 euro per gli enti di ricerca e 66,63 euro per le università. Le risorse, unite a quelle già corrisposte con l’accordo di dicembre, consentono incrementi medi complessivi mensili così suddivisi: Scuola 118 euro (124 per i docenti); Università 164,48 euro; Afam 169,28 euro; Enti di ricerca 263,25 euro (questi ultimi riguardano essenzialmente gli enti di ricerca vigilati dal ministero Università e ricerca). È su queste basi, nelle intenzioni della parte pubblica, che si dovrebbe procedere all’accordo conclusivo che porti alla stipula del Ccnl 2019-2021. 

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