Valutazione scuola, la scrittrice Avallone: “Viviamo in una società ossessionata dai numeri, concentriamoci sulle passioni”

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La scrittrice Silvia Avallone, in un articolo apparso sul settimanale del Corriere della Sera “Sette”, propone una profonda riflessione sulla questione della performance, cercando di dare un significato alla parola “vivere”.

La scrittrice afferma: “Non siamo i nostri risultati: i nostri voti a scuola, i nostri stipendi, le nostre promozioni. Comprendo che viviamo in una società ossessionata dai numeri: follower, medie scolastiche, importi sui conti correnti. Tuttavia, nessuno di noi può essere ridotto a un numero, poiché i numeri cambiano, i picchi vengono superati e le ascese si trasformano inevitabilmente in declini. Se ciò non accadesse, saremmo morti o falsi”.

Avallone prosegue sottolineando l’importanza di abbandonare la rigidità dei numeri e proporre alternative per costruire la propria identità, soprattutto per le nuove generazioni. La scrittrice suggerisce di concentrarsi sulle passioni, poiché richiedono dedizione, impegno, sacrificio, responsabilità e costanza, offrendo al contempo un motivo valido per affrontare la fatica e mettersi alla prova.

Nel contesto del dibattito sull’eliminazione dei voti, Avallone si schiera con coloro che vorrebbero sperimentare altre soluzioni. L’autrice sostiene l’idea di riformulare l’intera cultura della realizzazione personale, abbandonando i numeri e dando priorità alle passioni. La scrittrice conclude affermando che ciò che conta è vivere, poiché la vita è preziosa e non deve essere sprecata. Il valore principale, dunque, risiede nel vivere, piuttosto che nei voti.

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