Calo nascite, tra 10 anni più di 100mila cattedre in meno. Sindacati: diminuire alunni per classe

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Durante gli Stati Generali della Natalità, attualmente in corso presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha lanciato un allarme riguardante la denatalità prevista, che avrà un impatto sulla popolazione scolastica e, di conseguenza, sui posti di lavoro. Il ministro ha espresso la sua preoccupazione in un video messaggio.

Il Ministro si è concentrato sul fatto che il calo demografico avrà un impatto sui posti di lavoro nell’istruzione: “l’organico docente, che dipende dal numero di studenti, potrebbe passare dalle attuali oltre 684mila cattedre a circa 558mila nel 2033/34. Ciò comporterebbe una riduzione di 10/12mila posti di lavoro all’anno, ma dobbiamo trovare soluzioni a questo problema”.

Secondo Valditara, la denatalità “dovrà portare a nuovi criteri per la formazione delle classi e alla revisione dei criteri per la formazione degli organici. Non si tratta solo di salvare i posti a rischio, ma di proporre una visione più ampia e a lungo termine, che il mio ministero ha a cuore, incentrata sulla lotta alla dispersione scolastica e sull’aumento dell’efficacia dell’istruzione”.

“Il calo della natalità in Italia è stato consistente fin dall’inizio del terzo millennio e si è ulteriormente aggravato negli ultimi anni. Sappiamo che le conseguenze di questo fenomeno avranno un impatto drammatico sull’equilibrio demografico del Paese, con ripercussioni dirette sull’economia e la società”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito.

CISL

“Le proiezioni sul prevedibile calo del numero di alunni non sono una novità. La novità sarebbe andare oltre una meccanica ricaduta sugli organici del personale, andando invece nella direzione di una rafforzata capacità della scuola di svolgere il suo compito, sempre più impegnativo, specie nelle aree di maggior disagio e di più acuta emergenza educativa”.

Per il segretario Barbacci, la denatalità e il problema del calo degli organici si può combattere “Riducendo l’affollamento della classi, per esempio, ampliando il tempo scuola e favorendo la personalizzazione della didattica. Si misurano su questo, oggi e in prospettiva, la volontà e la capacità di una politica che voglia essere lungimirante”, aggiunge.

UIL

“Ridurre gli alunni per classe sarebbe possibile approfittando appunto della denatalità. – sulla stessa lunghezza d’onda Giuseppe d’Aprile – Invece si agisce al contrario: è stato innalzato il limite degli alunni per istituto da 600 a 900 con conseguente tagli di organico”.

“La scuola – aggiunge D’Aprile – va tenuta fuori dal patto di stabilità e fuori dai vincoli di bilancio. E’ questo il principio per sostenere un sistema di istruzione nazionale e di qualità. E’ necessario dare una risposta a partire proprio dalla dimensione delle classi: 18/20 alunni dovrebbero tornare ad essere uno standard per il nostro Paese”.
“Se si considerasse la scuola determinante per il futuro del Paese – conclude il segretario di Uil Scuola – il tema della denatalità dovrebbe rappresentare una opportunità e non una penalizzazione”.

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