Carta del docente solo a chi è di ruolo, Anief: è sbagliata la Legge 107/15. Lo dice il Tribunale di Trapani che fa avere anche 1.000 euro ad una insegnante precaria per due anni

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Sentenza

Sulla Carta del docente è sbagliata la Legge 107 del 2015 che l’ha prevista solo per gli insegnanti assunti a tempo indeterminato: anche i precari ne hanno pieno diritto.

In una delle tantissime sentenze favorevoli a chi ha presentato ricorso, il giudice del Lavoro, a Trapani, l’ha scritto anche nella sentenza che ha fatto avere all’insegnante che ha presentato ricorso con Anief i 1.000 euro che l’amministrazione – negli anni 2019/20 e 2021/22 – gli aveva impropriamente negato: il Tribunale siciliano ha infatti deciso che occorre “disapplicare la locuzione ‘docente di ruolo’, di cui al comma 121 del citato art. 1, e di ritenere che il beneficio spetti a qualsiasi docente, anche non di ruolo”.

Lo stesso Tribunale ha spiegato che “la limitazione temporale del servizio o il fatto che non sia noto se esso verrà espletato anche nelle successive annualità, quindi, non costituiscono fattore di legittima differenziazione tra i docenti a termine e quelli a tempo indeterminato, neppure con riferimento all’obbligo di formazione”.

 

“Ancora una volta la giustizia passa per le aule del Tribunale – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e non si capisce come possa avere fatto il legislatore a limitare l’aggiornamento professionale solo a chi è di ruolo. Lo hanno detto la Corte di Giustizia europea, con l’Ordinanza n. 450/2022, quindi il Consiglio di Stato e ora tutti gli altri giudici. A questo punto, diventa importante che tutti i docenti precari dal 2016 (anche se entrati in ruolo), come pure il personale educativo, presentino ricorso gratuito in Tribunale per chiedere i 500 euro annuali negati, in modalità singola oppure collettiva. In questo modo – conclude Pacifico – , sommersi dai ricorsi e dalle somme da assegnare, la politica e le istituzioni saranno ancora più sollecitate a cambiare la norma sulla Carta del docente estendendola anche ai supplenti”.

 

LA SENTENZA

In conclusione, per il giudice di lavoro di Trapani “la parte ricorrente ha diritto ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione di cui all’art. 1, co. 121, della L. 13 luglio 2015 n. 107 con riferimento agli anni scolastici negli anni scolastici 2019/2020 e 2021/2022. Condanna il Ministero dell’Istruzione ad accreditare alla ricorrente, mediante la c.d. “carta docente”, la somma complessiva di € 1.000,00, spendibile nelle forme e con le finalità di cui all’art. 1, co. 121, della L. 13 luglio 2015 n. 107. Condanna l’Amministrazione resistente al pagamento delle spese di lite, che liquida in complessivi € 500,00 oltre iva, CPA e spese generali, con distrazione al difensore”.

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