Concorso Dirigenti scolastici riservato, Fanfarillo (Flc Cgil): “Occorre riformare le modalità concorsuali per evitare sempre più contenziosi” [VIDEO]

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La procedura riservata rivolta agli aspiranti dirigenti scolastici del concorso 2017 fa discutere. Il parere del CSPI “boccia” la procedura prevista dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Durante il talk di Orizzonte Scuola, Roberta Fanfarillo, rappresentante sindacale della Flc Cgil e membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, fa il punto della situazione.

“Il Consiglio Superiore del Pubblica Istruzione ha recentemente espresso numerose perplessità in merito al decreto sul concorso riservato per i dirigenti scolastici. mettendo in luce diverse criticità nell’organizzazione e nella procedura. Questo, percepito come un tentativo di risolvere numerosi ricorsi ancora in corso, si è rivelato invece un fertile terreno per ulteriori contenziosi. Il decreto, che sembrava voler mettere una pietra tombale sui vari ricorsi, presenta varie criticità sia nel testo legislativo che nelle modalità di svolgimento della procedura. Ad esempio, una delle maggiori preoccupazioni riguarda l’assimilazione di diverse categorie di ricorrenti, con procedure omogenee non rispecchianti la diversità dei casi in questione”, spiega Fanfarillo.

“Inoltre, il CSPI ha evidenziato la problematica relativa alla valutazione delle prove: diversi tipi di prove non possono essere assimilati, e quindi, non possono determinare un punteggio unificato utile per la graduatoria del concorso nazionale. Questo perché la posizione in graduatoria influisce sulla possibilità di scegliere una specifica regione per l’incarico. Il 15 Maggio, durante un incontro informativo con il Ministero, è emersa un’ulteriore riflessione, cioè la necessità di riformare le modalità di svolgimento dei concorsi. Questa necessità nasce dall’osservazione del numero crescente di contenziosi sul concorso nazionale, indicativo di un mancato rispetto della regolarità delle procedure”, prosegue la rappresentante sindacale.

“Per risolvere queste problematiche, occorre pensare a procedure ben articolate, che non lascino fuori nessuno. È fondamentale trovare un equilibrio che consenta di andare avanti, rispettando tutti coloro che hanno partecipato alle prove preselettive, scritte e orali. Le criticità emerse non derivano dalla modalità di svolgimento del concorso, regionale o nazionale, ma risiedono nelle basi stesse del sistema. Pertanto, è necessario che il Ministero affronti questi problemi e studi una soluzione appropriata. Speriamo che i futuri concorsi regionali, gestiti a livello locale, possano rappresentare un passo verso la semplificazione e la risoluzione dei contenziosi”, conclude Fanfarillo.

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