Inclusione, proposta di modifica: ridurre alunni per classe, obbligo formazione per docenti, genitori nel GLO per stesura PEI. Il documento di “Articolo26”

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L’associazione di genitori Articolo 26 ha reso pubblico un documento consegnato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIM), evidenziando le criticità riscontrate nel Decreto Interministeriale 182/2020 e nei suoi allegati. La principale criticità individuata dall’associazione è il ridimensionamento del ruolo della famiglia come componente effettivo del Gruppo Lavoro Operativo (GLO) per quanto riguarda la stesura del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e di tutti gli altri compiti affidati a questo gruppo di lavoro.

Le criticità esposte nel documento prodotto da Articolo 26 stanno emergendo in tutta la loro urgenza proprio nel mese di maggio (a tali difficoltà abbiamo dedicato una diretta), quando le scuole dovrebbero compilare i PEI degli alunni con disabilità, seguendo le indicazioni previste dal decreto ma senza aver ancora ricevuto i chiarimenti promessi dal MIM con la Nota Prot. n. 15760 dell’ottobre 2022. In questa nota, le scuole erano invitate a procedere con la definizione della progettazione educativo-didattica, rimandando al mese di maggio 2023 la predisposizione delle sezioni relative al fabbisogno di risorse professionali.

Il documento di Articolo 26 è stato sottoscritto da venti associazioni, alcune delle quali rappresentative in termini numerici. L’obiettivo è quello di rafforzare presso il MIM la richiesta di avviare tempestivamente il processo di modifica necessario. I nomi delle associazioni, così come quelli dei relatori, sono disponibili nella locandina allegata.

Innanzitutto, si evidenziamo come l’utilizzo del termine “inclusione” presenta una sorta di ambiguità di fondo, in quanto si può parlare di inclusione solo nel momento in cui ci troviamo in uno stato di “esclusione”. Attualmente, secondo la visione dell’associazione declinata nel documento, ci troviamo di fronte a una situazione in cui il nostro alunno con disabilità è escluso in vari modi dal processo di apprendimento e di socializzazione tra pari. Problema radicato, sempre secondo il contenuto del documento, in una diffusa cultura che basa il proprio approccio alla disabilità su presupposti legati all’abilismo. “Tale termine si riferisce a un modo di pensare, costruire e vivere il mondo a misura delle persone che non presentano impedimenti fisici o di altro genere, escludendo di conseguenza la possibilità di godere di una piena cittadinanza alle persone considerate con disabilità da questa visione.”

Proposte di modifica al D.I. 182/2020 avanzate dall’associazione

Abbiamo sottoposto all’attenzione del Ministro Valditara alcune proposte di modifica al Decreto Interministeriale 182/2020, al fine di affrontare i problemi esistenti. Questi sono i punti principali:

  1. Riformulazione del ruolo della famiglia nel GLO:
    • Restituire alla famiglia, in quanto esercitante la responsabilità genitoriale, il proprio ruolo di componente effettivo del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) per quanto riguarda la stesura del PEI (Piano Educativo Individualizzato) e di tutti gli altri compiti ad esso affidati.
  2. Garanzia del diritto allo studio:
    • Rimuovere barriere come l’esonero, la riduzione dell’orario scolastico, la mancata assegnazione delle ore di sostegno, il ricorso a spazi dedicati (come le aule di sostegno), la creazione di laboratori riservati esclusivamente agli alunni con disabilità (classi differenziali di fatto) e le micro-espulsioni dalla classe.
  3. Rivedere la modalità di richiesta delle ore di sostegno:
    • Basare la richiesta delle ore di sostegno sugli effettivi bisogni formativi dell’alunno, invece di adottare un approccio basato su range caratterizzati da una impostazione meramente sanitaria (Art.18).
  4. Eliminazione della responsabilità erariale:
    • Eliminare qualsiasi riferimento alla responsabilità erariale, impropriamente inserita nel provvedimento, a carico dei componenti e dei partecipanti al GLO, tra cui i genitori.
  5. Revisione del PEI provvisorio:
    • Rivedere le disposizioni relative alla stesura del PEI provvisorio, abrogando le sezioni 4 e 6 relative agli alunni in ingresso, al fine di tutelare la famiglia rispetto alla responsabilità di cui sopra.

Misure per favorire l’inclusione scolastica

Per favorire l’inclus

ione scolastica degli alunni con disabilità, proponiamo le seguenti misure:

  1. Continuità didattica:
    • Favorire la continuità didattica di tutti i docenti della classe alla quale è iscritto l’alunno con disabilità, al fine di garantire quella relazione significativa che sta alla base di ogni processo di apprendimento.
  2. Formazione iniziale dei docenti:
    • Rendere obbligatoria la formazione iniziale dei docenti sulle tematiche dell’inclusione scolastica, in quanto imprescindibile per l’agire pedagogico-didattico della scuola inclusiva.
  3. Formazione continua dei docenti:
    • Rendere obbligatoria e riconosciuta economicamente la formazione sulle tematiche dell’inclusione scolastica per i docenti in servizio, poiché l’alunno con disabilità è parte integrante del gruppo dei pari.
  4. Fondi per ausili e supporto tecnologico:
    • Creare fondi, anche in riferimento al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dedicati esclusivamente all’acquisto e/o alla dotazione di ausili, sussidi e strumentazione tecnologica a supporto del diritto allo studio degli alunni con disabilità, come specificato nei singoli PEI.
  5. Riduzione delle dimensioni delle classi:
    • Ridurre il numero di alunni per classe e per sezione (scuola dell’Infanzia), al fine di garantire la sicurezza e una didattica di qualità.
  6. Garanzia dell’assegnazione tempestiva delle ore di sostegno:
    • Nel caso di certificazione in corso d’anno scolastico, non successiva al 31 marzo dello stesso anno, garantire l’assegnazione, in tempi stretti, delle ore del docente di sostegno per tutelare il diritto allo studio.

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