Mamma scrive su Facebook: “Mio figlio bullizzato dai compagni, gessetti sulla sedia, quaderni strappati, felpe rubate. Basta!”

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Una madre lancia un disperato appello attraverso un post sulla pagina Facebook “Le mamme di Rovigo”. “Mio figlio, riporta il quotidiano “Il Gazzettino”, da un anno subisce atti di bullismo e cyberbullismo. Quaderni strappati, felpe rubate, giubbotti tagliati, gessetti sotto la sedia. E tutto questo perché ha il sostegno, nonostante il fatto che non abbia alcuna disabilità, ma solo un lieve disturbo della concentrazione”.

Questa vicenda mette in luce una problematica spesso silenziosa ma terribilmente diffusa: quella del bullismo a scuola. Un fenomeno che non si limita ai confini dell’istituto, ma si estende, con conseguenze devastanti, anche nel mondo digitale, il cosiddetto cyberbullismo.

Nel caso in esame, il ragazzo è descritto come gentile, educato e appassionato di studi. Tuttavia, il costante assedio ha un impatto pesante sulla sua vita sociale, rendendolo isolato e privo di amici. Questa solitudine, secondo la madre, è una conseguenza diretta del bullismo, una testimonianza di quanto questo fenomeno possa alterare l’equilibrio e il benessere di un adolescente.

La madre, con il suo post, ha voluto denunciare un sistema che sembra non ascoltare le sue richieste di aiuto. Nonostante le ripetute segnalazioni, afferma, la situazione non è migliorata. Anche le risposte ricevute dalla scuola sembrano, secondo la madre, insufficienti e fuorvianti. Il dirigente scolastico ha risposto che la scuola presta sempre grande attenzione al fenomeno del bullismo, ma sostiene che potrebbe esserci stata “una percezione amplificata dei fatti”.

Il bullismo e il cyberbullismo, però, non sono fatti di percezioni amplificate. Sono una realtà tangibile che, quando non viene affrontata con l’adeguata serietà, può avere effetti duraturi e dannosi.

L’avvocato, cui la madre si è rivolta, ha sottolineato che “aspetti legati al bullismo devono essere tenuti nella dovuta considerazione e nessuna segnalazione va mai presa a cuor leggero”. Bisogna sempre tenere presente la percezione della vittima e, ancor prima di accertare l’accaduto, è opportuno che le istituzioni si muovano prendendo provvedimenti, anche in via cautelare.

L’importanza della prevenzione e dell’educazione rispetto a questi fenomeni non può essere sottovalutata. Le scuole devono essere i primi luoghi in cui si promuove il rispetto reciproco, l’inclusività e l’empatia, valori fondamentali per contrastare il bullismo e il cyberbullismo.

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