Mentorship, sviluppo della leadership e i “talenti” necessari di cui parla il prof. Valditara: in allegato “Fare con. Talenti e passioni per scegliere”

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L’ultimo aggiornamento della pedagogia “peer-to-peer” e gamificata è stata sviluppata da Nicolas Sadirac e dal suo team. Si tratta di una piattaforma di apprendimento basata sulla co-creatività, l’apprendimento peer-to-peer e l’intelligenza collettiva che integra le lezioni in classi e, talvolta, si sostituisce ad esse, dirigendosi con grande attenzione ai talenti sui quali ha giustamente puntato l’attenzione il ministro dell’Istruzione e del Merito prof. Giuseppe Valditara. Se hai una classe di alunni impegnati, attenti e con un talento promosso e valorizzato dai docenti, hai un team che potenzialmente fa la differenza, crea la differenza, promuove la differenza. Non è un segreto che lo sviluppo delle capacità e la maieutica dei talenti dei tuoi alunni sia estremamente vantaggioso per la loro soddisfazione in classe e nello studio personalizzato e per i futuri investimenti scolastici, e comporta anche diversi vantaggi per la scuola, complessivamente considerata. Quando si investe nella crescita degli alunni, si crea una forza culturale e scientifica più coinvolta e meglio attrezzata per affrontare le nuove sfide dell’oggi e del domani. Inoltre, lo sviluppo del talento degli studenti può aiutare a migliorare le dinamiche del team classe e incoraggiare gli stessi verso il conseguimento delle competenze fissate (anche se sempre mutevoli e adattive, in taluni casi e contesti). Lo sviluppo delle competenze può essere costoso (in termini di investimenti culturali, metodologici) e richiedere molto tempo; quindi, è davvero così essenziale? La risposta è un clamoroso sì. Ecco quattro motivi principali per concentrarsi sullo sviluppo dei talenti degli alunni.

Attira e trattieni i talenti

I nostri alunni sono tutti “di talento”, non dimentichiamolo mai. Sono un prodotto caldo, in evoluzione, in continua ricerca di modellazione e se si vuole coinvolgerli e appassionarli, è necessario offrire opportunità di crescita. Fornendo programmi di apprendimento e di sviluppo, si sta segnalando, agli alunni ma anche ai genitori con i quali ci si confronta e relaziona, che ci si sta impegnando, concretamente, per il successo dei tuoi alunni e che sei disposto a investire nel loro futuro. E per il futuro, complessivamente parlando.

Promuovere l’innovazione

Per rimanere competitive, le scuole devono innovarsi costantemente. E chi meglio degli alunni di talento può guidare questo processo? Sì, proprio loro. Non certo i docenti, Quando si dà loro l’opportunità di apprendere nuove abilità e sviluppare i loro talenti, saranno più creativi e innovativi nel loro studio e nel loro impegno lavorativo laboratoriale (metodologia sempre da far propria e utilizzare). “Oggi dobbiamo pensare a una riforma che metta al centro i talenti di ciascun ragazzo” come ha dichiarato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, intervenendo a Pavia all’inaugurazione del nuovo auditorium del liceo classico “Ugo Foscolo”.

Migliorare le dinamiche di squadra

Un pool di talenti degli studenti ben sviluppato può aiutare a migliorare le dinamiche di squadra creando un ambiente di studio più positivo e produttivo. Quando i nostri alunni si sentono apprezzati e supportati, è più probabile che collaborino e collaborino tra loro. Un po’ come avviene nel mondo del lavoro, quando c’è un dirigente che è in grado di andare oltre il suo mondo.

Aumentare la produttività

La produttività è la chiave del successo di qualsiasi scuola ed è spesso direttamente collegata allo sviluppo del talento degli alunni (oltre che, naturalmente, dei docenti). Offrendo agli studenti, come ai docenti, l’opportunità di apprendere nuove competenze e accrescere le proprie capacità, si consente loro di produrre risultati di lavoro migliori.

La missione di “01Talent”

La missione di “01Talent” così si chiama la progettualità metodologica, strumentale e scientifica sviluppata da Nicolas Sadirac “implementa pedagogia, tecnologia e operazioni per ampliare l’accesso a un’eccellente istruzione digitale e offrire opportunità di lavoro che cambiano la vita a un milione di sviluppatori di livello mondiale”. Una sorta di scommessa, fuori e dentro le scuole che non può lasciare fuori la scuola italiana, attenta com’è, in questi anni ultimi, ai temi legati proprio alla tecnologia, alla didattica multimediale e alla pedagogia dei talenti sulla quale il ministro dell’Istruzione e del Merito ha deciso, con ottima attenzione ai processi educativi e formativi, di focalizzare l’attenzione.

L’obiettivo pedagogico

L’obiettivo, che dovrebbe essere anche quello delle nostre scuole, è quello di disseminare ecosistemi locali con i talenti delle nostre comunità scolastiche per supportare e accelerare la trasformazione digitale. Il tutto attraverso alcun step:

  • Identificazione inclusiva dei talenti e, dunque, nessun background di codifica (né test né selezione gamificati);
  • Comprovato modello educativo peer-to-peer;
  • esperienza nell’educazione digitale basato su progetti ben definiti e ben classificati;
  • Sviluppatori di processi;
  • utilizzi dei talenti pronti per il lavoro di partenariato educativo in tutte le classi e tra le classi.

Le zone pedagogiche d’innovazione

Le “Zone01” che dovremmo replicare, se ne recepissimo le finalità, la mission e le strategie educativa, anche in Italia, sono spazi di co-learning e co-working in cui i talenti sviluppano imprenditorialità educativa e formativa, la creatività e l’intelligenza collettiva di “successo” di tutti e di ciascuno per creare un vivace ecosistema locale di scambio motivazionale.

Mentorship e sviluppo della leadership

Uno dei modi migliori per spostare gli alunni in nuove posizioni di responsabilità (e facciamola una buona volta andando al di là dei cliché a cui siamo abituati) è assegnare loro un mentore. Un mentore può aiutare uno studente ad apprendere le basi del suo ruolo di studente, di uomo e di cittadino e fornire preziosi consigli e supporto. Il tutoraggio aiuta anche a promuovere una cultura dell’apprendimento e dello sviluppo all’interno di un’organizzazione. Gli studenti a cui viene data l’opportunità di imparare dai loro mentori sono più coinvolti e motivati e hanno maggiori probabilità di successo loro e della scuola. Affinché il tutoraggio sia efficace, è importante abbinare mentori e allievi in base alle loro personalità e competenze. Il mentore dovrebbe anche avere il tempo e le risorse da investire nella relazione.

“Fare con. Talenti e passioni per scegliere”

È un progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca realizzato dall’Istituto Comprensivo “A.Pacinotti” Torino brillantemente diretto dal dirigente scolastico Dott.ssa Maria Grazia Di Clemente, in qualità di capofila, in collaborazione con la Fondazione Piazza dei Mestieri. L’obiettivo dell’iniziativa “Fare con. Talenti e passioni per scegliere” è offrire attività di sostegno e di ri-motivazione ai giovani a rischio di dispersione scolastica per accompagnarli nei momenti di transizione (passaggio dalla Scuola Secondaria di Primo Grado a quella di Secondo Grado).

18.05.2023 – allegato – Fare con. Talenti e passioni per scegliere

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