Alluvione Emilia Romagna, c’è chi non può collegarsi nemmeno per la DAD. Docenti e studenti diventano volontari. E molte scuole non riaprono

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La situazione in Emilia Romagna tende a migliorare. Ma i danni materiali e immateriali non si contano. E anche la scuola, ovviamente, deve fare i conti con questa situazione. E la chiusura delle scuole, in molti casi, non ha potuto nemmeno prevedere l’utilizzo della DAD.

“Qui c’è gente che non ha più nulla: da dove si collega? Con cosa?”, dice Carlo Verona, assessore alla Cultura del Comune di Cesena, al Fatto Quotidiano, che aggiunge: “Molti ragazzi sono qui con la pala in mano”. L’assessore si dice colpito soprattutto dalla solidarietà ricevuta dai giovani di tutt’Italia: “Abbiamo in città 4-5 mila volontari, tutti ragazzi tra i sedici e i vent’anni. Stanno lavorando come matti per ripulire case e cantine. Grazie anche a loro, martedì prossimo la città potrebbe tornare alla normalità”.

Le lezioni sono state sospese per verificare lo stato delle strutture. Ci hanno avvertiti che sarebbe caduta una quantità d’acqua pari a quella che arriva dal cielo in un anno. Stiamo facendo tutto il possibile per andare incontro ai ragazzi in difficoltà: io stessa ho acquistato del materiale didattico e alcuni docenti si sono già messi in contatto con le case editrici per avere libri in omaggio”, dice la preside dell’istituto comprensivo di Gatteo.

La  dirigente del quinto circolo di Cesena dove fortunatamente le scuole non sono state colpite, racconta invece: “Il problema è avere tutti gli insegnanti e i collaboratori. C’è una bella “gara” di solidarietà tra loro: alcuni sono disposti a fare gratuitamente ore in eccedenza“.

Invece, il preside del liceo “Nervi – Severini” di Ravenna, nei giorni scorsi ha inviato una lettera agli insegnanti in cui ha chiesto di collegarsi volontariamente e, ove possibile, con i ragazzi per tenere i contatti e garantire a chi dovrà fare l’esame di Stato un po’ di ripasso: “Le scuole in città – dice – non hanno subito alcun danno ma siamo assediati. Ravenna è il comune più esteso d’Italia dopo Roma, dobbiamo tenerne conto”.

L’assessore all’Istruzione evidenzia le difficoltà per la riapertura delle scuole: “Abbiamo fatto monitoraggio scuola per scuola, salvo alcuni posti che non siamo riusciti a raggiungere, e non abbiamo scuole danneggiate in maniera importante. Vorremmo riaprire dalla metà della prossima settimana, ma tutto dipende dai collegamenti, dalla possibilità del personale di raggiungere la sede di lavoro. Altra questione: la mensa scolastica che dev’essere organizzata per tempo”.

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