Su 40.160 scuole solo 13.533 hanno la mensa: 908 gli interventi previsti dal Pnrr

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Attualmente gli edifici scolastici statali con la mensa sono un terzo del totale: 13.533 sulle 40.160 scuole. Il PNRR ha stanziato 400 milioni di euro per la costruzione di 1.000 mense, ad oggi abbiamo notizia e dettagli di 908 interventi approvati. Poco più della metà di questi ultimi, ossia 526 pari al 58%, prevede la costruzione di nuove mense, di cui 230 (48% delle nuove mense) al Sud.

Per il resto si tratta di interventi di demolizioni, ricostruzioni e ampliamento (23%) e di riqualificazione o riconversione di spazi e mense preesistenti e messa in sicurezza (19%).

Sono previsti fondi aggiuntivi, ma non si hanno ancora notizie certe.

Lo scrive Cittadinanzattiva in una nota che riporta i dati emersi dalla VI Indagine sulle mense scolastiche, con la quale Cittadinanzattiva ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria.

Le proposte di Cittadinanzattiva

Mense scolastiche come servizio essenziale e universale

Il servizio di ristorazione scolastica dovrebbe essere considerato non più a domanda individuale, facoltativo ed extrascolastico, ma rientrare nei livelli essenziali delle prestazioni, ai sensi dell’art.117 della Costituzione. Nel frattempo, è indispensabile ampliare le fasce di reddito per le quali è previsto l’accesso gratuito e uniformare le tariffe minime e massime, almeno per aree territoriali del Paese (Nord, Centro e Sud).

Nuove mense scolastiche

Estendere il pasto a scuola ad un numero sempre maggiore di bambini, soprattutto nelle aree del Sud, in quelle interne e ultra periferiche del Paese per favorire la permanenza a scuola, consentire un ampliamento dell’offerta formativa, contrastare la dispersione scolastica. Il PNRR ha previsto 1.000 (per ora ne conosciamo 600): obiettivo importante ma non sufficiente a colmare le lacune esistenti e a favorire il tempo pieno in modo equilibrato in tutte le regioni del Paese.

Mense scolastiche partecipate

Favorire in tutte le scuole l’istituzione della Commissione Mensa, con la presenza al suo interno di almeno un genitore di bambini che utilizzano le diete speciali, e dotare le stesse di procedure e strumenti specifici per valutare il servizio su tutto il territorio nazionale su indicatori comuni.

Più in generale, è auspicabile che le Linee guida per la ristorazione scolastica del Ministero della Salute siano aggiornate con una frequenza periodica (es. 3-5 anni), previa consultazione anche delle associazioni dei consumatori e delle reti delle Commissioni Mensa.

Qualità, sicurezza, sostenibilità dei menù

Il costo crescente del servizio ed i timori per una gestione poco sicura e non di qualità delle mense scolastiche, hanno favorito in qualche caso soluzioni “fai da te” (pasto da casa) sulle quali è essenziale avviare un confronto tra le parti, caso per caso, per risolvere le criticità che sono alla base di tali scelte e per favorire in ogni modo il pasto comune data l’importanza che esso riveste dal punto di vista educativo, sociale, alimentare.

Educazione e formazione per tutti

Realizzare programmi di educazione alimentare e corretti stili di vita in ambito scolastico, e affiancare a tali programmi, iniziative informative-formative rivolte agli educatori, agli insegnanti, alle famiglie, a tutti gli attori che ruotano intorno alla mensa, al fine di provocare un cambiamento culturale profondo e l’adozione di comportamenti alimentari, individuali e collettivi, sani e sostenibili.

No al junk food nelle scuole

È nel potere delle scuole cambiare rotta su questi approvvigionamenti, scegliendo di inserire nei distributori solo prodotti freschi e naturali, possibilmente della zona.

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