Troppo lavoro e burocrazia, docenti “assediati”: esiste ancora lo spazio per la vera didattica?

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L’educazione è un pilastro fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi società. In questo contesto, il ruolo del docente è cruciale per modellare la mente dei giovani e prepararli per le sfide del futuro.

Tuttavia, il sistema educativo odierno presenta una serie di sfide che sembrano minare il ruolo del docente e, in ultima analisi, la qualità dell’istruzione. Tra questi problemi, tre sono particolarmente rilevanti: il sovraccarico di lavoro, l’eccessiva burocrazia e la mancanza di spazio per la didattica.

Troppo lavoro

I docenti sono spesso oberati di lavoro, che spesso va ben oltre l’orario di lezione in aula. Devono preparare lezioni, correggere compiti, tenere traccia dei progressi degli studenti, partecipare a riunioni, aggiornarsi continuamente e, spesso, fornire supporto socio-emotivo ai loro studenti. Questo elevato livello di richiesta, unito a risorse insufficienti, può portare a stress, burnout e, alla fine, a una diminuzione della qualità dell’istruzione. È quindi fondamentale rivedere le condizioni di lavoro dei docenti e fornire loro il supporto necessario per gestire il loro carico di lavoro.

Eccesso burocratico

Un altro problema rilevante è l’eccessiva burocrazia che pervade il sistema educativo. I docenti sono costretti a dedicare una quantità significativa del loro tempo a riempire moduli, rispettare regolamenti, preparare rapporti e soddisfare una serie di requisiti amministrativi. Questo non solo li distrae dai loro compiti didattici, ma crea anche un ambiente in cui la creatività e l’innovazione sono soffocate. La burocrazia, sebbene necessaria in certa misura per mantenere l’ordine e la responsabilità, dovrebbe essere ridotta a un livello che non ostacoli l’insegnamento e l’apprendimento.

Poca didattica

Infine, a causa del sovraccarico di lavoro e dell’eccessiva burocrazia, sembra che non ci sia più spazio per la vera didattica. Insegnare non è solo trasferire conoscenze, ma anche ispirare, motivare e nutrire la curiosità, ma in un ambiente in cui i docenti sono costantemente sotto pressione, è difficile per loro creare un ambiente di apprendimento stimolante e coinvolgente. Il sistema educativo deve quindi essere rivisto per garantire che la didattica, l’essenza stessa dell’istruzione, non venga trascurata.

Verso un cambiamento

Per affrontare questi problemi, è necessario un cambiamento sistemico. Occorre un rinnovamento della formazione dei docenti, con un maggiore focus sulla gestione del tempo e sulle strategie per evitare il burnout.

Attività di insegnamento e attività funzionali all’insegnamento

Quali sono le attività dei docenti? Le attività di insegnamento sono quelle che i docenti trascorrono in classe tra spiegazioni, interrogazioni, gestione degli studenti etc. Le attività funzionali all’insegnamento, invece, sono di due tipologie:

Attività individuali funzionali all’insegnamento:

  • preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
  • correzione degli elaborati;
  • rapporti e collaborazione con le famiglie.

Attività collegiali funzionali all’insegnamento

Nell’immaginario collettivo dell’insegnante corrispondono ai famosi adempimenti burocratici. 

  • fino a n. 40 ore annue per la partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti/Dipartimenti, compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno/preparazione di lezioni ed esercitazioni, correzione elaborati e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative; in queste 40 ore rientrano anche le ore da destinare alle commissioni che lavorano per la elaborazione e realizzazione del PTOF
  • fino a n.40 ore annue per la partecipazione ai consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Per la partecipazione a tali attività, il Contratto  puntualizza che gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; nell’ambito della programmazione occorrerà tener in considerazione gli impegni di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue;
  • svolgimento scrutini ed esami compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione (al di fuori delle predette 40 ore)

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