Ex Dsga dovrà risarcire più di 93 mila euro: dirottava i bonifici della scuola sul proprio conto corrente

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Dovrà risarcire più di 93 mila euro. Lo ha previsto la Corte dei Conti che ha sanzionato una ex DSGA che dirottava i bonifici che la scuola doveva inviare alle aziende al proprio conto corrente.

La donna era stata già licenziata 2 anni fa e, alla fine dello scorso anno, era stata condannata dal Tribunale di Rovigo a 4 anni e mezzo per il reato di peculato.

La donna, si legge su Il Mattino, era accusata di essersi appropriata di 84 mila euro a furia di bonifici indirizzati al proprio conto corrente, dall’ottobre 2018 all’aprile 2021.

I fornitori lamentavano di non essere stati magi pagati, nonostante le distinte firmate e approvate e per cui, una volta insediato il nuovo direttore dei servizi della scuola, partirono le indagini della Finanza

L’indagine ha scavato per comprendere il meccanismo operato dalla donna: mentre i mandati di pagamento e le relative distinte, firmate anche dal dirigente scolastico, riportavano i nominativi e le coordinate bancarie dei legittimi creditori – fornitori, consulenti, famiglie – i corrispondenti file in formato “.xlm” (generati dal programma di contabilità Argo Bilancio) inviati alla banca indicavano quale beneficiario il nominativo di Farnesi Camellone, nonché l’addebito sul conto corrente postale a lei intestato. I soldi finivano dunque a lei, con buona pace di chi aspettava di veder saldato il proprio lavoro.

L’accusa è chiara: “La dipendente approfittava scientemente, volontariamente e intenzionalmente della funziona svolta e del ruolo ricoperto per impossessarsi delle somme di denaro di cui aveva la disponibilità“.

Era stata la stessa donna ad ammettere ai Carabinieri e all’USR il tutto, spiegando di aver operato in tal senso solo perchè in quel periodo di trovava in gravi situazioni economiche, rendendosi disponibile a restituire la somma requisita.

Il danno da addebitare alla dipendente è stato valutato alla fine nella somma di 93.640,43 euro, meno di quanto chiesto dalla Procura regionale, che oltre ai 83.640,43 euro sottratti grazie ai bonifici “dirottati”, aveva chiesto 51,267,06 euro come danno da disservizio all’Istituto scolastico. La donna è stata quindi condannata anche al pagamento delle spese legali.

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