“Fate i nidi presto”, arriva a diecimila firme la petizione promossa da attiviste per chiedere di non spostare i fondi del PNRR previsti per infanzia e istruzione ad altre misure

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Dopo essersi mobilitate con Il Giusto Mezzo, un movimento spontaneo che nel 2020 chiedeva una giusta allocazione della metà dei fondi del #nextGenerationEU alle donne, ai bambini e all’istruzione, le attiviste sono tornate a difendere le misure contenute nel #PNRR che riguardano il #pianonidi.

Questo piano, tuttavia, è stato messo in discussione dal governo di Giorgia Meloni, che propone di depotenziarlo e di non realizzare tutte le infrastrutture, come nidi e mense, previste.

Le dichiarazioni delle promotrici della petizione #FateINidi #FatePresto, Francesca Fiore, Sarah Malnerich, Ella Marciello, Azzurra Rinaldi e Mila Spicola, sono state chiare e forti. Esprimono preoccupazione per il rischio che il #PNRR stia perdendo consistenza e che i fondi destinati ai servizi per l’infanzia vengano tagliati o deviati verso altre spese. Le attiviste si chiedono perché vengano sacrificati sempre i più deboli, come le giovani coppie, i bambini e le donne. Non possono accettare che le necessità reali vengano ignorate mentre si trovano risorse per altre opere.

Ella Marciello, direttrice creativa e attivista, rimarca come Giorgia Meloni abbia sempre sostenuto l’importanza dei nidi come sostegno alle famiglie, ma depotenziando il piano, il governo tradisce le sue stesse proposte e va contro i valori di tolleranza ed eguaglianza. Non centrare l’obiettivo sui nidi del PNRR non è accettabile, e le attiviste sono pronte a scendere in piazza per chiederne la realizzazione.

Azzurra Rinaldi, economista presso la School Gender Economics della Sapienza di Roma, sottolinea come i nidi e le mense siano interventi macroeconomici fondamentali. Ogni euro investito in queste strutture genera un ritorno di dieci volte superiore dal punto di vista culturale, sociale ed economico. Nonostante i 4,6 miliardi destinati, il PNRR non colmerà l’esigenza di asili nido nel paese, offrendo solo 33 posti ogni 100 bambini. Rinunciare a questo obiettivo sarebbe un errore, soprattutto considerando che in alcune città italiane la disponibilità di posti è ancora più scarsa.

Mila Spicola, attivista per le politiche scolastiche e contro la povertà educativa, sottolinea l’importanza dei nidi per lo sviluppo sociale ed emotivo dei bambini, nonché per il miglioramento del rendimento scolastico futuro e l’integrazione sociale. Nidi e tempo pieno rappresentano un’arma efficace contro la povertà educativa, l’abbandono scolastico e il fenomeno dei NEET, un problema particolarmente diffuso in Italia. Spicola ricorda anche l’importanza di raccogliere concretamente l’eredità di don Milani e di essere vicini alle reali esigenze delle famiglie.

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