Stipendi sotto l’inflazione, giovedì prossimo riprende la trattativa all’Aran: l’Anief rinnova la richiesta per introdurre l’indennità di vacanza contrattuale piena, continua la campagna per fare ricorso

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Tra alcuni giorni riprendere la trattativa per il rinnovo contrattuale del personale scolastico: giovedì 1° giugno all’Aran si discuterà sui criteri per assegnare gli ultimi 400 milioni al personale della scuola e altri 37,5 milioni per gli ordinamenti professionali per il personale Ata.

Intanto, però, per docenti e Ata, scatta l’allarme povertà perché negli ultimi tre lustri, dal 2008 al 2023, i loro aumenti stipendiali hanno portato poco più del 10% di incrementi, risultando ad oggi il 20% sotto l’inflazione.

“Tutte queste percentuali – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – per dimostrare che al personale della scuola mancano 300 euro in media mensili. E significa anche che il Governo deve sbloccare subito i 150 euro di indennità di vacanza contrattuale, prima della decisione della Corte Costituzionale. Nel frattempo il nostro sindacato continua a raccogliere ricorsi, lo hanno fatto già in migliaia, aderendo alla campagna di recupero dell’IVC prevista per legge e non per concessione governativa: la norma impugnata è, nello specifico, il comma 332 unitamente al comma 330 dell’articolo 1 della legge 197/2022”. Gli interessati possono chiedere informazioni ed eventualmente aderire consultando l’apposita pagina internet”-

Il presidente Marcello Pacifico, quindi, sollecita tutti i lavoratori della scuola a “presentare il modello di diffida per interrompere la prescrizione ed eventualmente, in caso di pronuncia positiva della Consulta, per poter ottenere quanto spettante. La quota era di oltre 100 euro al mese da giugno 2022, quindi stiamo parlando di almeno di 1.000 euro di arretrati e di 100 euro di aumento che in automatico dovrebbero essere pagati in busta paga, a fronte dei 10 euro sinora riconosciuti”. Secondo l’Anief, quando si parla di rinnovo del contratto della scuola bisogna partire da questi dati.

Anief ricorda che l’indennità da assegnare in attesa del rinnovo del Ccnl dovrebbe essere per legge il 50% dell’aumento medio del costo della vita accertato e che quindi il sindacato continua a raccogliere adesioni per ottenere l’importante differenza attraverso appositi ricorsi.

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