Intelligenza artificiale? “Io ho bandito pure la LIM”, “può prepararmi la seconda prova?” “Voglio vedere i genitori che andranno a lamentarsi con l’IA”. I commenti apocalittici dei docenti su FB. Proviamo a fare chiarezza

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L’intelligenza artificiale generativa ha davvero acceso il dibattito online, e come sempre, i commenti non si sono fatti attendere. Ad ogni post sull’argomento si scatena su FaceBook una vera e propria valanga di commenti che evidenziano timori, ma anche un po’ di “disconoscenza” dell’argomento. Proviamo a fare chiarezza.

I commenti

Mentre alcuni utenti sembrano preoccupati per il destino dell’umanità, altri si divertono a immaginare scenari paradossali. Ecco un’occhiata ad alcuni dei commenti più interessanti e curiosi:

Ada sembra essere scettica riguardo alle intenzioni dell’IA, sospettando che potrebbe rivelarsi meno innocua di quanto sembri inizialmente. Chissà, forse teme che inizierà a dare compiti ai docenti invece di sostituirli! Antonio, invece, è un vero tradizionalista, che preferisce ancora la buona vecchia lavagna di ardesia e i fogli di carta. Non sarà certo una chat a interrogare gli alunni! Dopotutto, il dialogo tra esseri umani è ancora fondamentale.

Domenico si fa un’idea sinistra riguardo all’IA, affermando che, se sviluppatasi ulteriormente, potrebbe lasciare tutti senza lavoro. Chissà, forse immagina un futuro in cui gli umani saranno ridotti a meri spettatori dell’onnipotente intelligenza artificiale. Marco, con il suo spirito scanzonato, ha già in mente un modo per sfruttare l’IA a proprio vantaggio. Si farà preparare la seconda prova dell’esame, come se fosse l’assistente personale definitivo per superare gli esami senza sforzo. La questione è che effettivamente l’IA potrebbe davvero dargli una mano per realizzarla.

Avete presente il “Ciclo di Malaussène” di Daniel Pennac? Fo Mo vuol far fare all’IA il lavoro di Benjamin, il capro espiatorio, immaginando i genitori che si lamentano con l’IA sui risultati dei loro figli. Ma ahimè, sembra che il suo figlio sia già a conoscenza di tutto in anticipo. Un vero genio precoce! Comunque, ottima idea.

Gloria sembra avere una visione più cupa dell’intera situazione. Non si lascia ingannare dalle illusioni, sembra capire esattamente dove ci stiamo dirigendo. Chissà cosa avrà scoperto che il resto di noi non sa! Visione ancora più cupa quella di Giuseppe, invece, che sembra aver abbracciato completamente la prospettiva apocalittica dell’IA. Secondo lui, l’era dell’uomo è quasi finita. Ehm, forse è meglio non prenderlo troppo sul serio!

Infine, Marco La Valle ci offre una soluzione brillante: affidare tutta la parte burocratica all’IA. Ah, sì, sarebbe fantastico non dover più compilare moduli e compilare documenti!

Parliamone, perché, caro Marco, guarda che è possibile.

Alla fine, mentre ci godiamo queste reazioni spassose, possiamo riflettere sul fatto che l’intelligenza artificiale generativa è ancora agli albori, ma il futuro potrebbe essere molto più sorprendente di quanto pensiamo. Quindi, prepariamoci a un’avventura dietro l’angolo che potrebbe rivoluzionare la nostra vita in modi che nemmeno l’IA potrebbe immaginare! Ma innanzitutto bisognerebbe partire dalla conoscenza di base e, se proprio vogliamo comportarci da complottisti, notare che molte delle voci apocalittiche vengono messe in giro da quegli “oligarchi” della tecnologia che hanno le mani in pasta sulla IA. Strano.

Forse dovremmo parlare non tanto di cancellazione dell’umanità, quanto di questioni etiche fondamentali quali: la gestione delle informazioni raccolte (e parliamo di una quantità impressionante) e il loro utilizzo, e togliere la LIM dalle classi non ci aiuterà a fermare certi processi.

Cos’è l’Intelligenza Artificiale generativa

Partiamo dal far chiarezza su cos’è l’intelligenza artificiale generativa. Tutto sommato un algoritmo, una sequenza sintatticamente corretta di codici di programmazione che è in grado di creare (su input esterni) opere d’arte, scrivere poesie o persino comporre musica. Questo è ciò che l’intelligenza artificiale generativa può fare, al momento.

La chiave di tutto ciò è l’apprendimento automatico, una tecnologia che consente alle macchine di imparare dai dati senza essere esplicitamente programmate per svolgere compiti specifici. L’intelligenza artificiale generativa, in particolare, si basa su una tecnica chiamata “rete neurale generativa” che imita il funzionamento del cervello umano. Non dimenticate la parola “imita”.

Questa rete neurale è addestrata utilizzando enormi quantità di dati, come immagini, testi o suoni, per imparare a riconoscere modelli e creare nuovi contenuti che siano coerenti e convincenti. Il tutto su base statistica. L’idea di un cervello che ragiona è errata, gli output hanno una “semplice” base statistica. “Imita”, appunto.

È importante sottolineare che l’intelligenza artificiale generativa è solo uno dei molti aspetti dell’IA, ma è quella più promettente ed ha il potenziale per rivoluzionare molti settori, come il design, l’intrattenimento e persino la scienza.

E forse bene sottolineare che l’IA non è una novità: vedete ad esempio Tik Tok che la utilizza da anni per incollare voi e i vostri figli agli schermi dei cellulari o la realizzazione dei vaccini ad MRNA.

L’IA è già tra noi, ma non ve ne siete accorti, a proposito di citazioni apocalittiche.

Per farvi  un’idea di come l’Intelligenza Artificiale possa essere d’aiuto ai docenti, rischiando che qualcuno possa pensare che l’articolo avesse quest’unico scopo, vi rimandiamo al nostro corso: Intelligenza artificiale a scuola: personalizziamo la didattica, creiamo chat con personaggi storici, monitoriamo gli apprendimenti e molto altro ancora. Con esempi pratici

Forse cambierete idea sull’Intelligenza Artificiale!

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