Tfr e Tfs a docenti e ATA sempre più in ritardo. Chiesto intervento all’INPS per ottenere la prestazione in tempi accettabili

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Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS ha espresso preoccupazione per i ritardi nel pagamento del trattamento di fine servizio (TFS) e di fine rapporto (TFR) ai dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Una nota del Consiglio rileva che sono state sollecitate azioni normative per garantire ai lavoratori pubblici l’ottenimento del TFS in tempi accettabili. Inoltre, è stato richiesto all’INPS di sviluppare un progetto specifico per ridurre i tempi di erogazione di queste prestazioni.

Dal 1° febbraio al 12 dicembre 2023, sono state presentate 17.539 domande di anticipazione del TFS/TFR. Di queste, 6.195 sono state respinte, 9.138 sono in lavorazione e solo 2.216 sono state effettivamente lavorate.

In una recente deliberazione, il CIV ha affrontato la questione dei Trattamenti di Fine Servizio e delle anticipazioni TFS/TFR dal Fondo Welfare, nonché le liquidazioni per gli iscritti ai fondi di previdenza negoziale Perseo Sirio ed Espero.

Un’ulteriore luce sulla problematica è stata gettata da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha espressamente invitato il legislatore a trovare soluzioni per un intervento riformatore in tempi ragionevoli.

Un fattore cruciale dietro questi ritardi è stata identificata come la carenza di personale e la formazione insufficiente degli operatori. Tali carenze, come evidenziato dalle Federazioni sindacali dei pensionati, hanno portato a un aumento dei contenziosi, soprattutto in alcune aree geografiche.

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