Prove Invalsi, associazioni e sindacati denunciano: “Bollinatura degli alunni insufficienti ai test”. Esposto al Garante della Privacy

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Un gruppo di associazioni, movimenti e sindacati ha presentato un reclamo al Garante della Privacy contro gli elenchi degli studenti “fragili” stilati dall’Invalsi.

Tra i firmatari del reclamo si trovano Roars, Flc Cgil, Usb Scuola, Cobas, Cub, Rifondazione, Priorità alla Scuola, Cattive Ragazze, CESP Padova, Professione Docente, La Nostra Scuola Agorà 33, Per la Scuola della Repubblica e Associazione Nazionale Docenti AND.

Il reclamo contesta la pratica di classificare gli studenti in base al loro punteggio Invalsi, definendola una “schedatura impropria” che non è “controllabile, non verificabile né revisionabile per via umana”.

Le critiche si concentrano su diversi aspetti:

  • L’attribuzione dei punteggi avviene in maniera algoritmica, senza che la banca dati dei quesiti sia pubblica o che la compilazione dei test sia replicabile da studenti e genitori.
  • Non si conoscono le procedure né il margine di errore dei “gruppi di correttori”, degli “assistenti alla codifica” e dei “table leader”.
  • L’emissione dei risultati non è verificabile dallo studente, come non si conoscono le soglie tra i vari livelli, la distinzione tra fragili e non fragili o il margine di errore statistico.
  • L’informativa non menziona l’indicatore di fragilità o le finalità, le modalità di trattamento, di diffusione e conservazione delle informazioni ad esso legate.
  • Non sono disciplinati il diritto alla cancellazione, di revoca del consenso, di opposizione al trattamento e non è possibile, da parte dello studente, esercitare il diritto alla spiegazione e al controllo sul proprio punteggio.
  • Non è possibile una revisione umana del processo e dunque dell’esito della classificazione di fragilità.

Il reclamo chiede al Garante della Privacy di intervenire per tutelare i diritti degli studenti e per garantire la trasparenza e la correttezza del processo di valutazione Invalsi.

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