Festa di fine Ramadan, il leghista ‘controcorrente’: “La scelta di chiudere la scuola è pratica, metà degli alunni sarebbe assente. Fraternizzare è un’esperienza che arricchisce tutti”

“Se non ci evolviamo, ci estinguiamo”. Parole forti quelle di Alessandro Belli, capogruppo della Lega a Pioltello, a sostegno della decisione dell’istituto Iqbal Masih di chiudere per la fine del Ramadan, in un’intervista concessa a Il Giorno.

Belli non teme di essere considerato un eretico all’interno del suo partito. “Pioltello è una città multietnica”, afferma, “e la scelta di chiudere per la fine del Ramadan è molto pratica. Quel giorno, il 10 aprile, più di metà degli alunni sarebbe assente e quindi nessuno farebbe lezione comunque.”

Il 43% dei 1.270 iscritti all’istituto è straniero, ma la percentuale sale oltre la metà se si considerano i figli degli immigrati di seconda o terza generazione. Una realtà fotografata ogni anno dal Piano diritto allo studio.

Belli dissente apertamente dalla linea del suo partito: “Penso con la mia testa. La nostra è da sempre città dell’accoglienza e la decisione del Consiglio d’Istituto va esattamente in questa direzione.”

“Il percorso non è cominciato adesso e neanche l’anno scorso, ha radici lontane. Il cous-cous e la trippa devono andare a braccetto”, sostiene Belli, citando l’esperienza di un pranzo multietnico in piazza organizzato dalla maggioranza al quale hanno partecipato un migliaio di persone.

Sulla questione della costruzione di una moschea in città, Belli si mostra possibilista: “Il cuore mi direbbe anche due. Ho viaggiato molto per lavoro e ho capito che la cultura allarga gli orizzonti. Il Ramadan è quaresima, la scelta dell’Iqbal Masih abbraccia i tempi.”

“Lo dico da leghista”, conclude Belli, “fraternizzare è un’esperienza che arricchisce tutti. Vorrei vivere in un mondo in cui anche nei paesi musulmani fosse possibile festeggiare la Pasqua. Credo che la parola giusta sia reciprocità.”