Violenza contro il personale scolastico, Aprea (Forza Italia): “Occorre revisionare gli organi collegiali”
“Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza a Raimondo Pietroletti, dirigente dell’Istituto San Gabriele di Roma, vittima di una brutale aggressione, nell’esercizio delle sue funzioni. La modalità e la gravità dei fatti avvenuti nella sede scolastica e alla presenza di docenti e alunni minori ci lascia esterrefatti. E mentre auguriamo al Dott. Pietroletti una pronta guarigione, non possiamo non stigmatizzare il fatto che questo grave episodio conferma la spirale di violenza nelle scuole ai danni di dirigenti, docenti e personale scolastico anche e soprattutto da parte di madri e padri degli alunni che contestano provvedimenti scolastici presi nei confronti dei propri figli, brutti voti, note, sospensioni”.
Lo scrive in una nota riportata da Ansa Valentina Aprea, Responsabile Nazionale Dipartimento Istruzione di Forza Italia.
L’inasprimento delle pene e delle sanzioni per chi commette reati a danno del personale scolastico per Aprea non è sufficiente. “Non possiamo permettere che le
scuole si trasformino in casarme o in carceri minorili: è ora di richiamare genitori e studenti ad una maggiore responsabilità sociale attraverso nuovi patti educativi da favorire attraverso l’ascolto e il dialogo e regolamenti di Istituto condivisi e sottoscritti da tutti gli attori della comunità scolastica” aggiunge.
Secondo Aprea è urgente “una revisione delle funzioni e dei compiti degli organi collegiali, fermi alle esigenze di cinquanta anni fa ( 1974). Forza Italia conferma per questo la propria disponibilità ad affiancare il Ministro Valditara, le Associazioni del Genitori e degli studenti a ripensare la governance degli Istituti che rilanci la relazione educativa all’interno delle scuole per arginare comportamenti non conformi e soprattutto non desiderabili durante l’attività scolastica e recuperare ,al contrario, la grande opportunità di crescita personale e sociale che la scuola è chiamata a favorire nei confronti di tutti e di ciascuno“, conclude.
