Obesità e sovrappeso: la campagna Feel Good fa luce sulla mancanza di informazione e sensibilizzazione

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Quasi la totalità degli studenti ritiene utile parlare di obesità e sovrappeso a scuola, mentre un adulto su tre è disinformato. Questi sono alcuni dei dati salienti emersi dalla campagna Feel Good, un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione sull’obesità rivolta ad adolescenti e adulti, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il sostegno di Novo Nordisk.

La campagna nelle scuole

Il progetto ha coinvolto 5 scuole superiori in tre Regioni (Piemonte, Lazio e Sicilia) e 105 farmacie. Circa 150 studenti hanno partecipato a un percorso formativo online per acquisire conoscenze su benessere fisico e psichico, body positivity e body shaming. I ragazzi sono poi diventati “informatori di salute”, diffondendo le informazioni acquisite ai loro compagni e somministrando un questionario anonimo.

Cosa pensano gli studenti

Dai questionari è emerso che:

  • Per il 50% degli studenti l’obesità è una patologia che può causare malattie.
  • Per il 40% è un disturbo alimentare.
  • Per il 67% non esiste una causa unica per l’obesità, ma un insieme di fattori (genetica, ambiente, patologie, farmaci).
  • Il 90% degli studenti ritiene che i ragazzi obesi siano più soggetti a bullismo.
  • Il 70% pensa che abbiano più difficoltà a inserirsi in un gruppo.

Cosa pensano gli adulti

Dalle interviste condotte nelle farmacie è emerso che:

  • Il 29% degli adulti sa poco o nulla di sovrappeso, obesità e rischi correlati.
  • Per il 80% le cause sono da attribuire a errati stili di vita.
  • Per il 75% anche le patologie e le alterazioni metaboliche possono avere un ruolo.
  • Per il 50% i fattori genetici sono importanti.
  • Per molti le condizioni socioeconomiche e i fattori psicologici non sono tra le cause principali.
  • L’80% degli adulti ritiene che l’obesità non dipenda solo dalla volontà del singolo.
  • Per il 70% è una vera e propria malattia.
  • Per l’85% ha lo stesso impatto di altre patologie croniche.

Obesità infantile: un problema preoccupante

In Italia il 20,4% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 9,4% obeso. Tra gli 11 e i 17 anni i dati sono rispettivamente 18,2% e 4,4%. L’obesità infantile è un fattore di rischio per lo sviluppo di numerose malattie croniche in età adulta.

Il ruolo delle farmacie e le proposte di Cittadinanzattiva

Le farmacie, come primo punto di contatto con il SSN, possono svolgere un ruolo importante nel sensibilizzare sul tema dell’obesità. Cittadinanzattiva propone diverse azioni, tra cui:

  • Inserire l’obesità nei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
  • Rafforzare i centri e le equipe specializzate per la diagnosi e la cura dell’obesità.
  • Realizzare una campagna di sensibilizzazione sull’obesità rivolta a bambini, adolescenti e genitori.
  • Incentivare programmi di educazione civica nelle scuole per promuovere la salute e il benessere.
  • Vigilare sul rispetto dei menù scolastici per garantire pasti sani ed equilibrati.
  • Contrastare le disuguaglianze socio-economiche che influenzano l’obesità.
  • Lottare contro lo stigma sociale associato all’obesità.

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