Grillo: “3,5 milioni di ragazzi esclusi dal voto. Votano gli ottantenni, che ne sanno di blockchain e AI?”

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“In Italia andiamo a votare e lasciamo fuori tre milioni e mezzo di ragazzi che potrebbero darci un parere sulla blockchain, sull’intelligenza artificiale. I sedicenni, i diciassettenni sono tre milioni e mezzo. Prima erano i diciottenni” a non poter “votare, però vota uno di ottant’anni. Ma che c… me ne frega, che ha un’aspettativa di vita di una settimana. Ma abbiate pazienza… che futuro ti può dare uno di 80 anni? Io ne ho 76”.

Così Beppe Grillo, cofondatore del Movimento 5 Stelle, ha attaccato l’attuale sistema elettorale italiano durante un convegno al Parlamento Europeo a Bruxelles.

Grillo ha criticato il fatto che in Italia il diritto di voto sia concesso solo a partire dai 18 anni, escludendo così un’ampia fetta di giovani che potrebbero contribuire con le loro idee e la loro conoscenza su temi cruciali per il futuro del Paese, come la blockchain e l’intelligenza artificiale.

“Questi ragazzi – ha affermato Grillo – sono nati con internet, con la tecnologia, sanno benissimo di cosa si parla quando si parla di queste cose. Invece noi lasciamo che a decidere il nostro futuro siano degli ottantenni che hanno un’aspettativa di vita di una settimana”.

Il cofondatore del M5S ha poi lanciato un appello ai giovani affinché si impegnino in politica e facciano sentire la loro voce. “Non lasciatevi rubare il futuro – ha concluso Grillo -. Battetevi per il vostro diritto di voto, per cambiare questo sistema che è ingiusto e anacronistico”.

Le parole di Grillo hanno acceso un acceso dibattito sui social network, con molti utenti che si sono detti d’accordo con la sua analisi e che hanno chiesto l’abbassamento dell’età del voto.

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